– “Secondo gli storici la più importante fonte di energia che fino alla metà del Settecento ha alimentato l’economia europea (ma questo valer anche per gli altri continenti) più che il legname, le ruote idrualiche, la fatica degli uomini e le vele, sono stati gli animali domestici… per millenni hanno ricoperto ruoli decisivi come fornitori di cibo e materie prime indispensabili o come fonte di svago e compagnia…”.
Insomma, c’è stato un tempo, fino a una manciata di decenni fa, in cui l’uomo conosceva il valore degli animali: vacche, buoi, oche, pecore, polli, maiali. Fino a pochi decenni fa la veglia (ospitare la sera gli amici) si faceva nella stalla al caldo prodotto dai buoi. Il riscaldamento (camino, o stufa) era un lusso che non ci si poteva permettere. E anche le sue paure le identificava con gli animali: il pipistrello (se entra in casa va cacciato fuori senza ucciderlo altrimenti sono sventure), il gatto nero, il canto della civetta (porta guai).
Queste tradizioni e credenze della civiltà contadina si possono assoporare in un bel libro che parte da Montescudo, l’ennesimo. “L’uomo e l’animale: nella civiltà contadina delle vallate del Conca e del Marecchia”, il titolo è stato scritto da quattro appassionati e cultori dei tempi andati: Gino Valeriani, Giancarlo Frisoni, Vincenzo Sanchini e Mario Aluigi. Oltre alle immagini d’epoca, il volume è impreziosito dalle illustrazione a tema di Luciano De Santi.
Edizioni la Stamperia, 104 pagine, è stato possibile grazie alla sensibilità della Provincia di Rimini, il Comune di montescudo, la Banca Popolare Valconca e la Banca di Credito Cooperativo della Valmarecchia.
Gli autori sono cultori della civiltà contadina e per sapere davvero com’era la vita di tutti i giorni tra qualche decennio avranno valore assoluto i loro libri: l’aver raccontato il tempo attraverso la microstoria svela molto di più che la storia fatta nei palazzi del potere.
Gino Valeriani da 30 anni organizza mostre e scrive libri sulle nostre campagne. E’ il coordinatore del gruppo di ricerca storica della documentazione orale “Iacobucci”.
Da 30 anni anche Giancarlo Frisoni fa parte del gruppo per la ricerca storica della documentazione orale nei comuni di Montescudo e Montecolombo.
Vincenzo Sanchini ha raccolto in libri la saga degli abitanti di Cerreto.
Veterinario, omeopata, romanziere, poeta dialettale, è Mario Aluigi.