Gentile direttore,
dopo circa quattro anni di esperienza amministrativa e almeno sei di esperienza politica apprendo con estrema sorpresa che, per una questione di educazione, una amministrazione comunale dovrebbe rispondere di atti pubblici richiesti dalle pagine di un mensile senza che una qualsiasi richiesta sia mai stata formulata al sottoscritto.
Mi riferisco alla richiesta di informazioni (richiesta farcita anche di illazioni e considerazioni non molto corrette, vista la mancanza della firma) pubblicata per la seconda volta sul suo giornale inerente alla chiusura qualche mese fa di un’area destinata a verde pubblico da parte dei gestori del chiosco sovrastante.
Vede, caro direttore, vorrei segnalare a questo signore o signora che il sottoscritto legge costantemente la stampa, i giornali ed anche il suo mensile e ha ben presente le sollecitazioni apparse sul suo giornale negli ultimi due numeri. Mi permetto però di suggerire a questo caro cittadino o cittadina che se davvero era intenzionato a conoscere le procedure e le delibere inerenti l’assegnazione di aree pubbliche all’interno del territorio comunale avrebbe dovuto semplicemente venire in Comune e chiedere copia degli atti come avviene in tutti gli uffici pubblici del mondo e cosi come previsto dalle leggi sulla trasparenza degli atti pubblici. Il fatto che chieda di essere informato di questi atti tramite un giornale ha invece il sapore di qualcosa che ha ben poco a che fare con l’informazione.
E’ per questo che ribadisco il concetto che se invece di spendere qualche centesimo ed inviare la lettera al mensile fosse venuto in Comune o avesse inviato la stessa lettera al comune avrebbe fatto un gesto corretto di richiesta di informazione alle persone titolate a rispondere. (Anche perché non potendo conoscere il suo nome difficilmente posso capire se il suo è uno scopo di propaganda o davvero è interessato a conoscere le normative).
Entrando nel merito:
– l’ area pubblica in questione è di assoluta fruizione dell’intera cittadinanza. Nessuna chiusura del parco è possibile ed autorizzata, in nessun caso. I gestori sono stati richiamati ed invitati ad attivarsi affinché non succedano più casi del genere (e comunque non reputo questo un fatto gravissimo; certo è una cosa che non deve assolutamente ripetersi ma l’accesso al parco era comunque garantito dagli accessi laterali),
– le aree in questione vengono definite come aree “G” , comunemente chiamate aree pubbliche e possono essere destinate a servizi scolastici, sportivi, verde pubblico attrezzato, parcheggi; nell’ambito di queste destinazioni è anche possibile adibire parte dell’area a “chioschi” o piccole attività di ristoro;
– le aree “G” attualmente destinare a queste attività sono state autorizzate con delibere della giunta comunale nella aree di verde pubblico della zona industriale Casarola e della zona “Fom”; tali concessioni hanno durata di 5 anni dalla data di rilascio della concessione e possono essere visionate e controllate presso gli uffici comunali. Allo stesso modo è possibile prendere visione degli atti relativi alle caratteristiche per divenire gestore di questi chioschi. Siccome tali regolamenti prevedono alcuni requisiti (migliorie dell’area, investimenti iniziali, tenuta delle aree circostanti, ecc.) che non è possibile esplicare in una lettera di questo tipo invito chiunque fosse interessano a prendere visione degli atti a recarsi negli uffici comunali, fare opportuna richiesta di copia dei documenti e fare tutte le valutazioni del caso;
– per quanto riguarda il terreno non vi è nessuna possibilità di cambio della destinazione urbanistica dell’area. Infatti il chiosco nasce su un’area “G” che tale era e tale resterà;
– il controllo sulla vendita di alimenti non è di competenza dell’amministrazione comunale ma dell’Asl ed, in primis, dei gestori. Tutti i chioschi effettuano attività di vendita e non di somministrazione di alimenti e bevande. Tutti devono pertanto attenersi alle regole. Chi non rispetta le regole è, come in ogni caso, sanzionabile da parte degli enti titolari del controllo.
Dopo queste seppur brevi risposte, ribadisco a chiunque volesse informazioni su questo o altri argomenti di recarsi in comune in Piazza Mazzini e rivolgersi agli uffici competenti per ottenere ogni tipo di risposta.
di Cristian D’Andrea Sindaco di San Clemente