Quando nell’87 Manlio Masini, oggi direttore della rivista “Ariminum” gli chiese di entrare nel club, per lui fu un regalo bellissimo; l’occasione giusta per ritornare a Rimini e recuperare i rapporti ed i contatti abbandonati dopo tanti anni di lavoro in varie città d’Italia. Accettò volentieri. Si congedò e, entrando nel Club, portò con sé i venticinque anni vissuti come ufficiale dei carabinieri con incarichi di comando nella lotta al terrorismo.
Nato 66 anni fa a Rimini, laureato in giurisprudenza, Nevio Monaco è il 45° presidente del Rotary, fondato a Rimini il 23 marzo del ’53. Sposato con Luciana, ha un figlio, Giuseppe, anche lui laureato in giurisprudenza che gestisce l’hotel di famiglia.
Ci si incontra al Grand Hotel di Rimini, dove i rotariani ogni settimana si riuniscono.
Presidente, chi sono i soci del Rotary?
“Sono uomini e donne provenienti dal mondo degli affari e delle professioni che collaborano tra di loro per ideare e realizzare progetti in campo assistenziale, umanitario e culturale”.
Che cosa vi tiene untiti?
“Il legame è uno stretto vincolo di amicizia, rispetto, collaborazione”.
Avete un motto?
“Servire al di sopra di ogni interesse personale. Il principio inderogabile per ogni rotariano è agire nel massimo rispetto dell’etica sia a livello professionale che nelle relazioni interpersonali”.
Come si entra a far parte del Club?
“Si viene cooptati. C’è un contatto personale e ci deve essere il consenso di tutti i rotariani”.
Come vi finanziate?
“Attraverso i contributi dei soci, contiamo sulla loro generosità”.
Come è organizzato il Rotary nella Provincia di Rimini?
“Il distretto, formato da Emilia Romagna, Toscana e Repubblica di San Marino, è retto da un governatore e ogni club ha la sua competenza territoriale e, in autonomia, realizza e gestisce i progetti. A Rimini c’è anche il Rotary Club Rimini Riviera. In totale siamo circa 200 e tutte le decisioni vengono prese in sede di consiglio direttivo.
Il sindaco Alberto Ravaioli è un rotariano, le va di parlare di politica?
“No. Il Rotary è un associazione apolitica e apartitica. Ciò non toglie che si possa collaborare con la pubblica amministrazione. Il Rotary Club Rimini Riviera, ad esempio, in occasione del centenario festeggiato l’anno scorso, ha realizzato la pubblicazione “Da Ariminum a Rimini” distribuita nelle scuole per diffondere la conoscenza della Rimini archeologica”.
Che cosa l’etica per i rotariani?
“L’etica è sinonimo di correttezza, trasparenza, onestà, solidarietà. E’ un grande contenitore, in sintesi è buon comportamento e su questi noi ci ispiriamo”.
Il mondo degli affari rischia di mettere in secondo piano l’etica?
“Quella riminese è una realtà molto operosa, attiva, intraprendente dove c’è molta competitività. Il rischio c’è. Resta in ogni caso il fatto che rimangano i principi morali ad indicare sempre la via dell’operare. In questo i rotariani si devono distinguere, essere d’esempio”.
L’equilibrio tra competitività e rispetto regole, nella nostra realtà, si è rotto?
“No, ritengo che non si sia rotto”.
Qual è uno dei progetti più importanti già realizzati?
“Eliminare il problema della poliomielite dal mondo. Partito nell’85 questo progetto ha coinvolto tutti i rotariani, fino ad oggi è costato 600 milioni di dollari ed è stato realizzato in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Sono migliaia i medici rotariani presenti nei paesi più poveri del mondo per prestare la loro opera”.
Sogni nel cassetto?
“Molti. Uno potrebbe essere quello di concretizzare una collaborazione con l’università, realizzare dei progetti con associazioni di volontariato riminesi. Potrò essere più preciso subito dopo il prossimo consiglio direttivo,in autunno”.
Il direttivo dell’anno rotariano 2006-2007. Presidente: Nevio Monaco; past president: Paolo Solvetti; vicepresidente: Giancarlo Brioli; segretario: Renzo Ticchi; tesoriere: Paolo Damiani; consigliere: Fabio Bonori, Fabio Scala, Patrizia Ghetti, Luigi Prioli; prefetto: Gianluca Spigolon.
di Domenico Chiericozzi