Si perché poi non restano le accuse di “Obbiettivo San Clemente Oggi” o le difese un retoriche e molto politiche dell’amministrazione di San clemente, ma i disagi che i nuovi orari di apertura degli uffici comunali porteranno sicuramente a quella parte della popolazione che per vivere ha orari fissi di lavoro e poca possibilità di potere lasciare il proprio posto per potere seguire personalmente le proprie varie necessità negli uffici Comunali.
Dal primo aprile del 2006 il sabato i cittadini troveranno aperto solo l’anagrafe mentre per i servizi tecnici dovranno avere pazienza e considerare che in fondo potranno “andare in comune” anche il martedì e il giovedì pomeriggio. Quelli che lavorano come dipendenti prenderanno qualche ora di permesso: in fondo quelle 40 ore all’anno che ancora sono dotazione di ogni lavoratore dipendente andranno pur consumate. E poi a leggere le risposte a mezzo stampa date al volantino del gruppo di Pierino Falcinelli sembra che in fondo i disagi saranno solo per pochi e quindi un po’ meno importanti. Così nella lotta di potere tra chi si affida all’ ironia per denunciare un nuovo inciampo dell’amministrazione di sinistra e l’amministrazione stessa chi si ritrova in qualche modo a subire certe scelte è sempre il cittadino meno abbiente. Non bastano le rassicurazioni del sindaco, né le accuse di scarsa informazione di altri a dare sollievo a chi ( al di là di volantini che non fanno affatto sorridere ) si renderà conto del disagio solo quando dovrà viverlo in prima persona. Qui sembra che il sociale, quello vero, si sia scordato. Se poi è vero che la nuova legislazione non impone certe scelte, farle e difenderle vuole dire assumersene apertamente la responsabilità. Per un’amministrazione politicamente posizionata come quella che governa San Clemente la responsabilità di questo probabile errore dovrebbe essere un po’ più evidente.
Claudio Casadei