– E’ davvero un piacere parlare con la signora Elisabetta Bruscolini, una delle fondatrici, nell’ormai lontano 1994, del gruppo Scout di Misano Adriatico.
La recente inaugurazione della “sede scout” al parco Mare Nord, grazie anche al contributo del Comune e della Regione, si presenta come una bella occasione per ripercorrere la storia di questa ormai consolidata istituzione misanese.
Riferisce Elisabetta: “Nel 1993 vi fu la nascita di un primo gruppo di “pionieri”, tra cui don Claudio, desiderosi di creare una nuova iniziativa di aggregazione e formazione, nell’ambito della parrocchia di Misano Mare. Dopo questo anno di sperimentazione, nel 1994 vi fu la nascita ufficiale del Gruppo Scout Misano 1, legato all’Agesci (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani), grazie soprattutto alla richiesta di alcuni adolescenti”.
Riprendendo il metodo del fondatore del movimento degli scout Baden-Powell, il percorso formativo si fonda su quattro punti: formazione del carattere, abilità manuale, salute fisica e servizio civico. Attraverso le attività specifiche proposte dal metodo stesso, si arriverà a formare un buon cittadino, nel pieno rispetto della natura e nella totale disponibilità ad aiutare il prossimo.
“L’obiettivo principale è la formazione dei ragazzi” – dice Elisabetta -. “Essi devono imparare ad essere autonomi, responsabili, affidabili e coerenti”.
“Tutto ciò” – aggiunge Elisabetta – “si raggiunge anche attraverso l’essenzialità, ovvero il saper vivere con poco, eliminando gli sprechi e costruendo ciò di cui si ha bisogno con i propri mezzi. Questo valore si vive durante tutto l’anno e in modo particolare durante le ‘uscite’, i campi estivi e le ‘routes’, percorsi in bicicletta, o a piedi, a contatto con la natura, dove si impara a sopportare la fatica fisica, visto che ‘lo scoutismo parte dai piedi’.
L’ingresso prevede una promessa iniziale e l’inserimento in una delle tre “branche”, secondo la fascia d’età: dei piccoli o “lupetti” (8-12 anni); del “reparto” (12-16 anni); del “clan” (16-21 anni). Dopo i 21 anni si è pronti per “la scelta”: rimanere in qualità di educatori all’interno dell’associazione o uscire tenendo conto comunque dei principi e dei valori assimilati.
Per il presente, si avverte l’esigenza di un ricambio generazionale tra i capi-scout, nella speranza del mantenimento di questo gruppo e della sua crescita futura.
di Loris Falconi