– “Allora quando mi vedeva uscire, aveva da dire. Ed in tanti possono capire. Oggi, a distanza di trent’anni, le faccio un favore, quando esco per il pallone”. La battuta calma e pungente è di Tolmino Paolucci, da un anno e mezzo presidente del Real Misano, ma da sempre nel cuore della società. La signora che aveva da ridire è la moglie; sposata nel ’75. E l’anno in questione è il 1976.
In quell’anno, il giovane Paolucci, parroco Domenico Cenni che gli diede una bella mano, insieme ad un manipolo di amici, Augusto Pasini ed Alfredo Urbinati, fonda il Misano Monte. Si fanno giocare i giovani; il campo è quello della Santamonica. L’idea piace. Entrano in società Mario e Corrado Savoretti, Luciano Signorini, Ciro Berardi, Walter Giorgi. Successivamente: Alfonso Giannini e tanti altri.
Ricorda Tolmino, presidente dalla fondazione fino al ’90, eccetto un interludio di un paio d’anni tenuto da Paolo Rametta: “In quel periodo a Misano Mare il calcio era quasi sparito. Credo che l’unica realtà fosse il Misano Cella; su spinta di quell’infaticabile di Nello Valentini si facesse la Terza Categoria.
Nell’80, il Misano Monte, con la prima squadra, si iscrive alla Terza Categoria. Nell’89-’90, della giovane società diventa presidente Luciano Signorini; ed inizia la scalata verso serie più importanti.
Un’altra data della svolta è il ’96-’97, la società cambia denominazione: Real Misano.
Ma come si fa a restare trent’anni nel calcio: dedicando tempo, denaro e forse la passione che si affeviolisce? Paolucci: “Se uno ti dicesse, ti do un milione di lire al mese, probabilmente rifiuteresti, Invece, grazie alla passione, è un innamoramento continuo. Io non mi stufo mai”.
“In questi anni – continua Paolucci – ho vissuto molte soddisfazioni; naturalmente anche non meno delusioni. Credo che uno dei momenti più travolgenti sia avvenuto negli anni Ottanta, quando costruimmo, a Misano Monte, il campo di calcio e gli annessi spogliatoi. Tutta la comunità diede, gratuitamente, il proprio apporto. Insomma, volontariato puro e bellissimo momento nello stare insieme”.
Ma quante ore si è impegnati da presidente? Tolmino: “Non le conto. Tra lavoro e calcio, le giornate piene come un uovo. Va detto che il Real Misano è una società ben organizzata. Nello fa un lavoro straordinario; così come Roberto Fabbri, il segretario e gli altri dirigenti”.
Tolmino Paolucci ha ereditato un timone pesante da Andrea Signorini, il presidentissimo, nonostante la giovane età, degli ultimi anni. Quest’anno la società si è presentata al via del campionato d’Eccellenza con un nuovo allenatore, una quindicina di nuovi giocatori (dei vecchi ne sono rimasti 4-5) ed il tam tam della maldicenza che dava la società sull’orlo del precipizio. Invece, nulla.
Ci si è rimboccati le maniche: la struttura si è rafforzata; mentre sul piano tecnico la formazione veleggia nei quartieri alti della classifica. E dispone anche di una decina di ragazzi misanesi in prima squadra. Dunque: grandi soddisfazioni.
Tolmino: “Se continuiamo così siamo contentissimi: L’anno prossimo andremo ad effettuare alcuni inesti, con l’obiettivo di restare nella prestigiosa categoria per Misano”
GLI UOMINI
Semprini e Valentini, vicepresidenti
– I soci del Real Misano guidato da Tolmino Paolucci sono una quarantina. Ecco la dirigenza.
Presidente: Tolmino Paolucci
Vice-presidenti: Nello Valentini e Alvio Semprini
Consiglieri: Alberto Arcangeli, Giorgio Cecchini, Simone Migani, Silvano Mignani, Mario Perugini, Gabriele Piccioni, Roberto Rosa, Mario Savoretti, Marco e Mario Ubaldini, Filippo Valentini.