– “Via Ventena insorge”. Così si sono autodefiniti i pochi abitanti degli ultimi paradisi naturali della provincia di Rimini. Una via di fondovalle che segue l’omonimo fiumiciattolo tra Saludecio e Montefiore, alle spalle di Morciano.
Scrivono un vero attaccante comunicato di “guerra”: “Cinque km di cartelli e striscioni di protesta annunciano guerra alle amministrazioni locali dei comuni di Saludecio, Montefiore e Mondaino. I residenti, e non, sono ormai allo sfinimento e dopo aver distrutto auto e marmitte, dopo essere rimasti isolati e impantanati (senza poter usare il cellulare perché là non prende) ogni volta che ha piovuto, dopo che si sta verificando una frana sulla strada e nessuno del Comune di competenza Saludecio si è preso l’onere e la responsabilità di segnalarla, hanno detto la parola fine alla strada della vergogna (che ormai sta per essere risucchiata dalla natura, come nelle foreste tropicali) che li porta al lavoro, a scuola, nei negozi, alla civiltà: la via Ventena e limitrofe. I cartelli affissi agli alberi sono chiari: i cittadini non ammetteranno più soprusi, l’abbandono e l’isolamento fino ad oggi subiti. Vogliono giustizia e progresso, viabilità, servizi e incolumità. E non molleranno fino a quando non li avranno avuti. Adesso basta davvero!”.
Ma qual è il pensiero degli amministratori? Luigino Casadei, sindaco di Mondaino. Ribatte forte: “I signori che con estrema tranquillità ci stanno infangando nell’anonimato, potrebbero farsi avanti. Chiedere degli incontri con i sindaci. Attorno ad un tavolo, faremmo la nostra parte. Via Ventena non è una strada comunale, come tale devono essere i frontisti a tirare fuori i soldi per sistemarla”.