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Home Località Cattolica

VGS, una scelta di progresso o di regresso?

Redazione di Redazione
6 Marzo 2006
in Cattolica
Tempo di lettura : 5 minuti necessari
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Quale sviluppo?
Si parla sempre più di sviluppo: soprattutto economico. Il percorso sembra essere questo: il progresso significa avere sempre di più. Crescita, crescita, crescita. Poi ci rendiamo conto che a livello globale, come a livello locale, questo tipo di crescita sia portatrice di distorsioni che non solo ne annullano i benefici, ma comporta alterazioni incontrollabili per la stessa sopravvivenza del Pianeta. Non è un caso che oggi gli scienziati e gli uomini di cultura più accorti e sensibili stiano elaborando teorie di decrescita. Maurizio Pallante, esperto di politiche energetiche, parla addirittura di “Decrescita felice”. Per felice s’intende, come minimo, evitare il suicidio. In questa forsennata corsa verso uno sviluppo di accumulazione, di sperpero, di consumo folle di materie prime e di territorio… c’è una idea distorta di progresso. Anzi, possiamo parlare di regresso. Ebbene sì, perché non solo stiamo alterando equilibri millenari dell’ecosistema, ma stiamo peggiorando la nostra qualità della vita quotidiana.
VGS, gli aspetti negativi
Nel nostro piccolo, Cattolica, il progetto del VGS (centro video – gioco – sport), che nonostante l’allettante nome, va verso una logica di regresso. Perché? Perché consuma territorio, azzera le ultime aree verdi utili per uno sviluppo di un polo scolastico-sportivo, porterà situazioni ambientali ancora più impattanti: più traffico, più rumore, più inquinamento, più caos. Il centro commerciale Le Befane non ha insegnato niente?
Opportunità economica?
I sostenitori dicono che è una opportunità economica. Se così fosse… a quale prezzo? Ma non lo è. Perché quella manciata di nuovi posti di lavoro saranno sottratti ad altre attività limitrofe e in città. Perché Cattolica già soffre di una ipertrofia di attività commerciali e direzionali (negozi e uffici). Questi stanno chiudendo proprio nel centro cittadino. Il turn over degli affittuari è velocissimo (un anno o due). Ciò significa impoverimento, significa dare spazio alla rendita parassitaria. Ancora questa amministrazione insiste coi motori immobiliari negli accordi pubblico-privato. In pratica significa che per difendere 100 mq di verde o avere pagata una strada o un piccolo parcheggio… devi dare come contropartita al privato la cementificazione (residenziale soprattutto) di migliaia di mq. Ci si chiede se il gioco vale la candela…
11.000 mq. di cemento incastrati tra quattro scuole
E’ difficile parlare di V.G.S. perché le contraddizioni e le preoccupazioni sono tante legate a questa ennesima speculazione edilizia che si andrà ad insediare sul nostro territorio. Prima di tutto il luogo: non è possibile pensare di cementificare per 11.000 mq. una delle ultime zone verdi a perimetro con quattro scuole, vicino l’ospedale, la Residenza sanitaria assistita per gli anziani, un centro commerciale (Diamante), la zona sportiva e residenziale.
L’iter burocratico
Il progetto che risale ai primi anni ’90, ha da sempre incontrato grandi difficoltà, vuoi per l’iter progettuale modificato diverse volte, sia per qualche mal di pancia di alcuni consiglieri di maggioranza. Questo ha allungato ulteriormente i normali tempi burocratici. Si arriva così ai giorni nostri dove questa amministrazione, fra i suoi primi atti, vota favorevolmente il Piano particolareggiato del VGS col voto contrario di tutta l’opposizione, dando così il via alla creazione del cosiddetto “mostro”.
Nasce il Comitato
In mezzo a tutto questo c’è però la nascita di un Comitato cittadino, che pur tra mille difficoltà, dovute principalmente alla mancanza di informazioni dovute dall’amministrazione, ma forte delle precedenti contestazioni avvenute anche a nome del Collegio docenti di Cattolica, inizia il suo percorso di critica sia sul valore morale di quello che si andrà ad offrire col progetto, sia per le preoccupazioni legate all’impatto ambientale. Ebbene nel giro di breve tempo il Comitato raccoglie 1.200 firme contro il VGS, un’opera che in pratica significa la distruzione di uno degli ultimi baluardi verdi della città, depositandole tramite ufficio protocollo al sindaco.
“Tireremo diritto”
Quale sia stata la presa in considerazione del primo cittadino è cosa ben nota: “Noi tireremo diritto”, ed è anche il motivo per cui oggi siamo ancora qui a lottare per la salute nostra e dei nostri figli. Sono circa 900 i bambini che frequentano le scuole dove sorgerà il VGS. L’articolo 32 della Costituzione recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”. Il garante della Costituzione nei comuni è il sindaco.
Le polveri sottili
Bene, qualcuno ci deve spiegare come si può pensare di tutelare la salute dei cittadini distruggendo aree verdi sostituendole con nuovi insediamenti commerciali (perché tale è il VGS) che alimentano il traffico veicolare, quindi aumentando l’inquinamento atmosferico PM10 (polveri sottili), che porta nei comuni a noi vicini (Rimini) al blocco del traffico cittadino, per tentare di far abbassare i valori nocivi dell’aria. Valori così nocivi che studi medici ci dicono aggredire l’apparato respiratorio, specialmente degli anziani e dei bambini, provocando nuove allergie e pericolose asme bronchiali.
Non solo, le nuove frontiere della ricerca scientifica ci dicono che oggi la misurazione del PM10 è superata, in quanto esistono nell’aria particelle molto più piccole (nanoparticelle – sostanze inorganiche, cioè non biodegradabili) che sono ancora più insidiose, che si formano nei processi di combustione ad alte temperature, provenienti dalle emissioni dei riscaldamenti civili e industriali, marmitte delle auto, ecc. Bene, e quale soluzione pensano di adottare i nostri amministratori che non sia diversa dal tutelare le poche aree verdi rimaste specie quelle collocate nei siti più sensibili (vicino scuole, ospedali, ecc.)? Ma soprattutto quella che si ritiene sia l’unica via percorribile per chi decide con la delega dei cittadini, ovvero quella della trasparenza, dell’informazione, della partecipazione alle scelte per una crescita urbanistica sostenibile.
Perché i comitati
La nascita continua di comitati cittadini dovrebbe far riflettere le nostre amministrazioni che forse è il momento di avere dei dubbi e di accettare il confronto con chi li ha votati per fare scelte politiche condivise. Ecco perché il Comitato contro il VGS dopo tante polemiche giornalistiche, mai ascoltato direttamente dal sindaco e dalla sua maggioranza, ma sostenuto nel suo percorso di accesso alle informazioni e da continue interpellanze in Consiglio comunale dai consiglieri dell’opposizione, in particolar modo dall’Arcobaleno, ha deciso di distribuire casa per casa un volantino per informare i cittadini sensibili sulla situazione attuale.
Il volantinaggio
Ecco i punti principali. Informazioni inattendibili sull’effettuazione di valutazione di impatto ambientale promessa dal sindaco e mai effettuata. Folgorazione improvvisa sulla necessità di una multisala cinematografica a Cattolica da parte del sindaco, dopo avere firmato, già come assessore, il cambio di destinazione da cinema in appartamenti e negozi dell’Ariston. Indifferenza per le sorti del polo scolastico e verso le preoccupazioni dei tanti cittadini contrari al progetto. Insensibilità per la salute dei frequentanti le scuole, nonché dei residenti. Le polveri sottili sono nocive. Menefreghismo totale per lo sforamento dei parametri di sostenibilità soprattutto per un Comune come Cattolica che ormai è un unico blocco di cemento.
Il Comitato anti VGS vuole mettere al centro la salute di tutti i cittadini ed in particolar modo quella dei più piccoli che hanno diritto, anche per il futuro, ad una città vivibile. Il teologo benedettino brasiliano padre Marcelo Barros rifletteva: “Che diranno di noi le generazioni future? Potrebbero considerarci ‘autentici barbari'”. Ne avranno tutte le ragioni.

di Enrico Del Prete Referente del Comitato cittadino contro il VGS

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