– “Siamo lo specchio politico dell’Italia. Chi vince qui, ha molte chance a livello nazionale”. I morcianesi sono molto orgogliosi della propria unicità. Deve essere per la storia, per essere un crocevia commerciale e per un certo disincanto verso le parole e le ideologie, non meno che da una vivacità intellettuale tagliente. Ad esempio, a Morciano, rapporto abitanti copie-vendute, si vendono più quotidiani che altrove.
Ci sono stati dirigenti di Rifondazione comunista che dopo 4 anni di amministrazione di centrosinistra hanno votato il centrodestra, tagliando corto: “Non hanno fatto che 50 metri di marciapiedi e pure male”.
E spesso la destra, Msi prima e An dopo, hanno presentato proprie liste per far vincere il centrosinistra. E dire come in tanti fanno che il paese è spaccato politicamente e lo è anche da un punto di vista umano non corrisponde al vero. Anzi. E’ sufficiente discutere di politica ai bar e ai crocicchi di Morciano. E forse non è neppure un caso che l’attuale sindaco Giorgio Ciotti, si proclama della Margherita, guida una coalizione di centrodestra con dentro qualche esponente dei Ds e di An.
A Morciano si potrebbe applicare la suddivisione degli uomini nelle quattro categorie dell’economista Carlo Cipolla: intelligenti, stupidi, banditi e sprovveduti. Categorie che si trovano equamente distribuite in tutti i partiti e dunque ci si sceglie per caratteristiche, oltre che per appartenenza. E su questo i morcianesi sono molto sensibili: uno stupido è tale in qualunque campo.
Ma andiamolo a vedere questo equilibrio uscito dalle urne politiche dello scorso 9 e 10 aprile. Alla Camera, il centrodestra ha raccolto il 51,01 per cento dei suffragi; contro il 49 per cento del centrosinistra. Una differenza di 85 schede).
Il primo partito del centrodestra è Forza Italia con il 23,86; il secondo An con il 15,53 (storicamente la destra è sempre stata molto forte ed esprime anche uomini di valore). Sul terzo gradino l’Udc (5,49). Segue la Lega nord che ha in Mario Garattoni il suo leader che ha mietuto il 3,67 dei consensi. Grazie alla sua presenza e alla capacità di coinvolgere, ex Pri, è la percentuale più alta della provincia di Rimini.
Sul fronte del centrosinistra, guidano i Ds con il 19,90. Poi, la Margherita 9,28 (la seconda prestazione provinciale dopo Montecolombo), Rifondazione 7,11 e Con l’Unione (Verdi e Comunisti italiani) al 5,10. L’Ulivo (matrimonio tra Ds e Margherita) al Senato hanno totalizzato il 34,32; insieme quasi 5 punti in più.
Fu così anche nelle elezioni del ’46: Pci-Psi (45), Dc (37,7) e Altri (12,46).
Politiche 2006 Camera
Comunisti italiani 2,15
Pensionati 0,66
Di Pietro 1,82
Rifondazione 5,14
Udeur 0,38
Rosa nel Pugno 2,04
Verdi 2,49
Ulivo 34,32
TOTALE 49
Lega nord 3,67
Udc 5,49
An 15,53
Dc 0,59
Fiamma tr. 0,97
No Euro 0,36
Forza Italia 23,86
Alternativa soc. 0,54
TOTALE 51,01