La cerimonia si è tenuta lo scorso 28 aprile, in concomitanza con l’arrivo della processione partita da Monte Tauro. Lo spazio verde attrezzato è anche il lavoro del Comitato cittadino di Pedrolara, che vi hanno contribuito col lavoro e con i soldi.
Naturalista e cultore di agronomia, nato a Rimini nel 1714, dove vi morì nel 1789), Battarra è stato uno studioso di valore assoluto, citato e stimato tra gli studiosi del suo settore e non.
A Pedrolara aveva un podere, avuto in eredità dalla madre (la corianese Giovanna Francesca Fabbri). Nelle ferie estive con un occhio studia i sacri testi, ma con l’altro scruta il contadino. E allora l’abate, che è anche padrone, sa farla in barba anche al mezzadro più incallito.
L’ultimo dialogo della sua Pratica, il XXX, dove discute di “costumanze, vane osservanze, superstizioni e fraudi dei contadini” (colte sul vivo nella sua Pedrolara), gli diede nel corso dei secoli grande e duratura fama. Dalla fine dell’800 ad oggi gli studiosi del folklore dal Lombroso al Bagli, dal Pitrè al Toschi, al Cocchiara, per accennare solo ai principali tutti hanno sempre sentito il bisogno di partire da lui per conoscere il mondo contadino.