– Un prestito per gli anziani senza rate da pagare Non è un pesce d’aprile può essere una realtà!
La legge finanziaria del 2 dicembre 2005 n. 248 ha regolamentato: innovandola, allargandola e migliorandola la normativa sui prestiti ipotecari.
In pratica, da quasi due anni, le banche possono concedere Mutui Ipotecari a persone con oltre 65/70 anni di età, proprietari dell’appartamento di residenza, senza rate da rimborsare.
Il prestito viene estinto, dopo la morte del mutuatario, dagli eredi, o con mezzi loro, o col ricavato dalla vendita dell’appartamento ipotecato.
Questa in sintesi l’operazione, adesso proviamo ad entrare nel dettaglio.
Una persona o una coppia di coniugi, anche socialmente e finanziariamente deboli (esempio, pensionati con pensioni basse) che, pur essendo proprietari dell’appartamento dove abitano, potrebbero avere delle difficoltà ad accedere alle forme di finanziamento ordinario, possono ottenere una pronta disponibilità di denaro, oppure assicurarsi una rendita pluriennale, senza rate da rimborsare semplicemente contraendo un PRESTITO VITALIZIO IPOTECARIO.
Che cosa è il prestito vitalizio ipotecario?
E’ un finanziamento a lungo termine assistito da ipoteca di primo grado su un immobile residenziale, senza rate da pagare.
L’erogazione del finanziamento può avvenire in unica soluzione oppure rateizzata in erogazioni annuali o mensili.
Con questo finanziamento, il o i, contraenti possono disporre di una somma, intorno al 25% del valore di perizia dell’immobile ipotecando, altrimenti difficilmente ottenibile oppure addirittura non ottenibile affatto, per soddisfare esigenze personali o familiari di qualsiasi genere.
E’ riservato a persone fisiche, proprietarie dell’abitazione che abbiano compiuto i 65-70 anni di età.
Non bisogna effettuare alcun pagamento, nemmeno per gli interessi, finché si è in vita e non è previsto nessun rimborso rateale.
Gli interessi che maturano sul finanziamento vengono capitalizzati annualmente e dovranno essere corrisposti in unica soluzione alla scadenza finale, dopo la morte del mutuatario.
Il debito dovrà essere rimborsato, dagli eredi del mutuatario, entro i 12 mesi successivi alla scomparsa del mutuatario (oppure del coniuge più longevo in caso di finanziamenti intestati a coppie di coniugi), oppure al momento della vendita se l’abitazione dovesse essere venduta.
Poiché è presumibile che negli anni il valore dell’immobile si rivaluti, il suo valore aggiornato, dovrebbe consentire agevolmente la copertura del debito maturato in modo da non creare problemi agli eredi.
Inoltre, qualora non esistano eredi, o questi rinunciano all’eredità, o comunque non vogliano interessarsi del rimborso del prestito, trascorsi 12 mesi dalla data del decesso del mutuatario, la banca provvederà al rimborso del prestito con il ricavato dalla vendita dell’abitazione ipotecata.
Essendo un finanziamento riservato ad una clientela in età avanzata sarà bene che gli interessati coinvolgano nella decisione i figli, se ci sono, oppure eventuali parenti o professionisti amici o esperti per essere certi di compiere l’operazione più adatta alle loro esigenze e alla loro situazione familiare ed economica.
Mi sembra evidente il fine etico e sociale di questa innovazione, le esigenze delle persone anziane possono essere, e spesso sono, molteplici: la necessità di avere qualcuno che li assista quotidianamente e che occorre remunerare, un intervento chirurgico importante e dispendioso, i denti da mettere a posto, il desiderio di aiutare un figlio/a ad acquistare l’appartamento dove vorrebbe andare a vivere, ecc., sono senz’altro molte le situazioni in cui un finanziamento di questo genere potrebbe essere utile.
Qui veramente non è necessario essere grandi, parliamo di importi di decine di migliaia di euro, non di milioni, occorre però, ed è doverosa per le banche locali, una attenzione attiva verso le esigenze della propria gente.
Gianfranco Vanzini
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