Sabati misanesi, aperta anche la banca
Esperienza estiva molto apprezzata
E’ l’unico sportello aperto della città
“Oltre ad essere utili alle attività estive, in tanti ne approfittano per discutere di altri servizi: soprattutto mutui prima casa, con spread allo 0,50%”
– Nei sabati estivi misanesi, la Banca di Credito Cooperativo di Gradara mette sul piatto dei servizi rivolto ai clienti anche l’apertura della filiale.
“Benissimo. Molto soddisfatti. Alcuni ne chiedono l’apertura anche nei mesi invernali. E non solo coloro che gestiscono le attività stagionali, albergatori, bagnini, commercianti, ma anche chi fa altro, ma ha orari di lavoro che poco si sposano con quelli canonici”. Con queste parole Massimo Forti e Daniele Cavalli, responsabili delle attività della banca sul territorio, illustrano come i misanesi hanno accolto l’apertura prefestiva.
“Se per gli operatori economici – continuano – è un apprezzato servizio in più, per gli altri, soprattutto giovani coppie, è l’opportunità di ottenere la consulenza per la soluzione dei propri problemi. Siamo l’unico sportello della città aperto il sabato”.
Il ragionamento con i responsabili non può che cadere sulla stagione turistica misanese, che ha come slogan: mare, natura e sport. Ovvero famiglie e appassionati del benessere. Affermano: “Si è iniziato a maggio con una certa lentezza; buoni invece giugno e luglio. E, come avviene da alcuni anni, i primi dieci giorni di agosto sono di cambio, di riflessione. Invece, successivamente, grazie anche all’effetto MotoGp e ai Master di atletica, si è chiuso col botto. Il mondiale moto ha spostato di una settimana la stagione. Come un po’ ovunque, soffrono le attività commerciali, che a fronte dello stesso numero di persone incassano meno”.
Ma come si fa a far andar bene la filiale? Cavalli: “Innanzitutto, la serietà, la disponibilità, la velocità con cui si risponde, magari anche con un no, quando è ben motivato viene capito. Il cliente, anche se suona retorico, deve essere un amico, al quale oltre le opportunità, si danno consigli. Primo perché è giusto così, poi c’è la spinta della concorrenza”.
Forti, da decenni sulla piazza misanese, fa un confronto tra la banca degli anni addietro e quella di oggi. Afferma: “Un tempo in banca si veniva a versare e ritirare. Oggi, abbiamo molti servizi, tanti prodotti, e il cliente è preparato ed attento alle commissioni. Non sopporta più l’incertezza, né il dubbio. E’ attento, chiede e si documenta. Tale atteggiamento fa bene anche a noi; ci stimola all’aggiornamento e alla preparazione. Ci spinge ad essergli vicino. Un esempio: noi abbiamo il mutuo prima casa con lo spread allo 0,50 per cento”.
COMUNITA’ – GRADARA
Don Silvano “Cara Banca grazie’
– La Banca di Credito Cooperativo di Gradara ha sostenuto le spese di restauro del prezioso organo della chiesa del Santissimo Sacramento (San Clemente) di Gradara. I ringraziamenti dell’Arcidiocesi di Pesaro.
– “Dopo l’inaugurazione del restauro dell’organo a canne Callido ed il successo del concerto che ha messo in evidenza il valore dello strumento e le sue potenzialità, mi piace porgere il mio grazie personale, quello della Diocesi e della Parrocchia di Gradara, per la sensibilità all’arte e l’attenzione ai valori sociali dimostrati da codesto Sodalizio Bancario.
Il lavoro di restauro su uno strumento di valore artistico e storico – pezzi unici al mondo – ritengo non abbia deluse le aspettative, grazie anche al bravissimo esperto in arte organaria – il signor Luciano Peroni – che ha saputo rispettare scrupolosamente lo strumento riportandolo al fascino del suo ideatore”.
Grazie e cordialità al signor Presidente, al Direttore Generale e a tutto il Consiglio di Amministrazione”.
Don Silvano Pierbattisti
BCC GRADARA – SOCI
Socio, niente ticket anche negli ospedali di Riccione, Rimini e Santarcangelo
Si vanno ad aggiungere alle strutture sanitarie
di Cattolica, Pesaro, Morciano e laboratori di Riccione (“Alba’) e “Città di Pesaro”
– La Banca di Credito Cooperativo di Gradara ha allargato i servizi nei confronti del socio. Da pochi giorni, il ticket sanitario non si paga usufruendo delle strutture degli ospedali di Riccione, Rimini e Santarcangelo. E’ sufficiente presentare allo sportello del Cup la Tessera Socio. Tale servizio si trovava già presso gli ospedali di Cattolica (Cervesi), Pesaro (San Salvatore), Morciano (Montanari) e presso i laboratori “Alba” di Riccione e “Città di Pesaro”. Il ticket non è che uno dei tanti aspetti che legano l’istituto di credito alla vita dei suoi migliaia di soci.
LA BANCA E LA CULTURA
Pescatori Cattolica-Pesaro, meno differenze con Corfù che con Morciano
Lo storico Maria Lucia De Nicolò lo racconta nel libro “Comunità delle rive”. Viene presentato al Teatro Sperimentale di Pesaro il 22 settembre. In omaggio ai presenti
– Fino agli anni Trenta del secolo scorso c’erano meno differenze tra la Cattolica dei pescatori e Corfù che tra Cattolica e Morciano, o l’entroterra contadino. Lo stesso ragionamento valeva tra Rimini e Mazaro del Vallo (Sicilia) e tra Rimini e Santarcangelo di Romagna.
La vita della civiltà dei pescatori del Mediterraneo è rimasta immutata dai tempi degli Egizi, della Grecia Classica fino ai primi del ‘900, trasformata dall’arrivo della barca a motore pochi decenni fa.
Questa è una delle chiavi di lettura dell’ultimo libro di Maria Lucia De Nicolò. Il rigoroso storico cattolichino, da oltre 30 anni studiosa di marineria, lo racconta in “La comunità delle rive: un’identità mediterranea”, 240 pagine di grande formato, 180 immagini, 10 pagine di bibliografia. Edito dalla Banca di Credito Cooperativo di Gradara, viene presentato il 22 settembre, inizio alle 16.30, al Teatro Sperimentale di Pesaro (verrà regalato ai presenti).
Il volume è un lungo viaggio nella vita dei pescatori, un excursus storico che inizia nella notte dei tempi e giunge fino ai nostri nonni. Afferma l’autrice: “E’ un libro che si scrolla di dosso il campanile, per orientarsi in orizzonti geografici ben più ampli. Ci sono le tradizioni dei pescatori di Rimini, Cattolica, Gabicce, Pesaro, Fano, messe a confronto con le rive del Mediterraneo, orientale e occidentale. Si cerca di far affiorare la formazione della cultura marinara e la sua persistenza fino ai tempi più recenti. Ci troviamo di fronte, nel Mediterraneo, ad un tutt’uno, con una base culturale unica, con differenze di etnia e geografiche. Due ragazzi di Cattolica e Corfù potevano benissimo sposarsi; le differenze erano davvero minime”.
Le pagine raccontano le comunità marinare a tutto tondo: il ruolo delle donne, gli anziani, l’educazione di chi andrà per mare, preparazione, partenza e arrivo delle barche, credenze e religiosità, il codice cromatico delle vele, leggende. Si chiude con un raccontino sui pescatori di Ancona.
Perché tale pubblicazione? Fausto Caldari, il presidente della Bcc di Gradara: “Semplice. La storia è maestra di vita ed aiuta alla tolleranza. Marinai e pescatori lo sapevano bene”.