• Chi siamo
  • Redazione
  • Collabora con noi
  • Pubblicità
  • Contatti
MENSILE DI POLITICA ECONOMIA CULTURA SPORT E COSTUME DELLE PROVINCE DI RIMINI E PESARO - TEL. 0541-611070
giovedì, Aprile 24, 2025
27 °c
Rimini
27 ° Mar
27 ° Mer
  • Login
 
La Piazza | Notizie, Politica, Economia, Cultura e Società dalla Provincia di Rimini e Pesaro-Urbino
 
  • Politica
  • Economia
  • Ambiente
  • Cultura
  • Sport
  • Turismo
  • Eventi
  • Rubriche
    • CRONACA
    • DALLA NOSTRA TERRA
    • LA BUONA TAVOLA
    • L’OPINIONE
    • L’ALTRA PAGINA
    • VARIE
    • SPIEGA L’ESPERTO
  • Inchieste
No Result
View All Result
  • Politica
  • Economia
  • Ambiente
  • Cultura
  • Sport
  • Turismo
  • Eventi
  • Rubriche
    • CRONACA
    • DALLA NOSTRA TERRA
    • LA BUONA TAVOLA
    • L’OPINIONE
    • L’ALTRA PAGINA
    • VARIE
    • SPIEGA L’ESPERTO
  • Inchieste
No Result
View All Result
La Piazza | Notizie, Politica, Economia, Cultura e Società dalla Provincia di Rimini e Pesaro-Urbino
Home Rubriche L'opinione

Biagi, uomo di giustizia e libertà

Redazione di Redazione
18 Dicembre 2007
in L'opinione
Tempo di lettura : 3 minuti necessari
A A

– La scomparsa di Enzo Biagi costituisce, alcuni anni dopo quella di Indro Montanelli, la più grave perdita per il giornalismo italiano. Da uomo di scuola, mi chiedo subito che cosa sappiano i giovani di oggi di quello straordinario bolognese. Se potessi spiegare loro chi sia stato Biagi, prenderei le mosse dal distintivo che ha voluto con sé nel sepolcro. Il distintivo, cioè, delle brigate partigiane di Giustizia e Libertà (Partito d’azione, l’unico al quale gli abbia dato la sua adesione).
Biagi fu partigiano sulle sue colline contro i tedeschi e contro i loro servi fascisti. La vocazione di Enzo era il giornalismo, che praticò per tutta la vita, sulla carta stampata e nella televisione pubblica. Non fece della sua partecipazione alla Resistenza il trampolino di una carriera nella politica, come fecero tanti altri. Fu, semplicemente, un cultore della verità, alla quale dedicò ogni suo scritto. Il suo stile era inconfondibile. Si faceva capire da tutti, e lo faceva mettendosi al servizio del pubblico, illustrando i suoi concetti senza mai offendere nessuno, senza mai alzare la voce, tutt’al più ricorrendo alla sua garbata ironia. Parlava a tutti gli italiani.
Era un laico non credente, eppure, tra gli illustri personaggi di tutto il mondo da lui intervistati, predilesse tre preti: don Zeno Saltini, organizzatore di comunità cristiane, ripudiato dalla Chiesa ma restituito ad essa da papa Giovanni; don Milani, l’educatore dei fanciulli poveri a Barbiana nel Mugello, anch’egli osteggiato dalle gerarchie; don Mazzolari, che condannò come grave errore il “matrimonio” tra Chiesa e fascismo celebrato con i Patti Lateranensi. E un grande prete, l’ adorabile romagnolo cardinale Ersilio Tonini, è andato l’ 8 novembre ai suoi funerali, e la sera, nella trasmissione Annozero di Santoro, lo ha celebrato e pianto come si piange un amico stimato; poi, riferendosi alla cacciata di Biagi dalla Rai, ha parlato più chiaro di tutti: «lo hanno ammazzato». Sì, perché quando si viene licenziati a 82 anni, si pensa solo una cosa: che la propria vita è finita, e che l’ingiustizia patita non potrà avere rimedio.
Aveva fiuto, Biagi, e quel fiuto faceva tutt’uno con quel distintivo di Giustizia e Libertà. Non fece mai pesare quella sua scelta politica, alla quale restò fedele per tutta la vita. Intervistò cioè insigni dirigenti comunisti senza mai rinfacciar loro che i fondatori di Giustizia e Libertà, Carlo Rosselli (assassinato dai sicari francesi di Ciano e di Mussolini nel 1937) e Gaetano Salvemini, amavano la Giustizia sociale non meno di Gramsci, ma rifiutarono la dittatura sovietica accettata e difesa da Togliatti. Intervistò i massimi dirigenti della Democrazia Cristiana, senza rinfacciar loro che la Libertà di Rosselli e Salvemini non fu uno scudo dietro il quale celare retrivo clericalismo e conservazione sociale.
Riuscì indigesto a Craxi e a Berlusconi, ma non piegò la schiena dinanzi al loro strapotere. Tanti giornalisti lo hanno fatto, e quando Biagi fu cacciato dalla televisione pubblica per il suo «uso criminoso» della medesima, non ci fu nemmeno un’ora di sciopero di protesta della categoria. Ferruccio De Bortoli ha detto, pochi minuti dopo la scomparsa del collega, che Enzo Biagi ci ha «insegnato la libertà, che qualche volta ha un costo». Anche qui il riferimento era chiarissimo: il «costo» era stato la cacciata di Biagi dalla televisione pubblica imposta dai dirigenti della Rai dopo che l’allora capo del governo Berlusconi lo aveva accusato di aver fatto della tv pubblica «un uso criminoso», che non avrebbe dovuto ripetersi. Biagi ne sofferse moltissimo, perché il suo dialogo con gli italiani gli era stato vietato. Quando, grazie alla vittoria elettorale del centro-sinistra, tornò alla televisione, Biagi si scusò della sua assenza dai teleschermi, durata cinque anni: «un incidente tecnico», disse con il suo inconfondibile garbo. Pensava, dicendolo, al suo affezionatissimo pubblico di sempre.
Chi aveva gradito l’ostracismo che lo aveva colpito, gioirà oggi constatando che in televisione Biagi, questa volta, non potrà davvero tornare? Me lo chiedo con angoscia.

di Alessandro Roveri
Già Professore di Storia contemporanea all’Università di Ferrara

Articolo precedente

Turismo: i russi i nuovi tedeschi

Articolo seguente

Valliano, presepe da visitare

Redazione

Redazione

REDAZIONE LA PIAZZA

Articoli Collegati

L'opinione

Indi Gregory e il diritto alla vita

14 Novembre 2023
L'opinione

In estate mare d’inverno… Viva il mare

6 Settembre 2016
L'opinione

“Facciamo la grande Riccione”

6 Settembre 2016
L'opinione

Quale unione: Riccione-Montefiore? O Bellaria, Rimini, Bellaria, Riccione, Misano e Cattolica?

30 Settembre 2022
Attualità

Legittima difesa in casa, dal 1° di aprile si può firmare in tutti i Comuni. Ecco cosa prevede l’iniziativa di legge

29 Settembre 2022
Cattolica

Cattolica e Valconca, un museo aperto

29 Marzo 2016
L'opinione

Proposta (sussidiaria) per realizzare il “Parco del Mare”

19 Settembre 2015
Riziero Santi
Focus

Bene il turismo in Valconca

1 Settembre 2015
Mostra più articoli
Articolo seguente

Valliano, presepe da visitare

Marco Trivilino, concerto di beneficenza

Nonni, le notti di Natale in campagna

Rico, maestro di vita e di boxe

Please login to join discussion

Ricerca articoli e archivi

No Result
View All Result

Articoli

gruppo292.com

Articoli recenti

  • Misano Adriatico. Leurini, bella impresa alla Chianti Ultra Trail 23 Aprile 2025
  • Pesaro, 80 anni dalla Liberazione: tutti gli eventi 23 Aprile 2025
  • Pesaro. Infermieri, lauree in Comune 23 Aprile 2025
  • Misano Adriatico, Oktoberfest di primavera dal 30 aprile all’11 maggio 23 Aprile 2025
  • Riccione celebra Alessio il beato non beato 23 Aprile 2025
La Piazza | Notizie, Politica, Economia, Cultura e Società dalla Provincia di Rimini e Pesaro-Urbino

© 2025 .292-

La Piazza delle province di Rimini e Pesaro. Redazione : Piazza Gramsci, 34 - 47843 Misano Adriatico | p.iva 02540310402

  • Chi siamo
  • Redazione
  • Collabora con noi
  • Pubblicità
  • Contatti

Direttore Responsabile: Giovanni Cioria

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
No Result
View All Result
  • Home
  • Politica
  • Economia
  • Cultura
  • Sport
  • Turismo
  • Eventi
  • Rubriche
    • Cronaca
    • Dalla nostra terra
    • La buona tavola
    • L’opinione
    • L’altra pagina
    • Spiega l’esperto
  • L’inchiesta
  • Redazione
  • Pubblicità
  • Contatti

© 2025 .292-