– “Se il Compartone non ci fosse stato, sarebbe stato meglio”. Tradotto: i 450 appartamenti previsti nel Piano di espansione di San Giovanni in Marignano, lato Tavullia, non servono ai marignanesi. Lo afferma il sindaco Domenico Bianchi.
“Nell’affrontare il problema – dice il sindaco – si è ragionato con la proprietà sui tempi di realizzazione: una quindicina d’anni. E’ al lavoro un gruppo tecnico coordinato dall’assessore che insieme alla proprietà sta mettendo insieme le soluzioni. Si vuole fare una cosa diversa, un’urbanizzazione dove si costruisce pensando al risparmio energetico, al risparmio idrico, che sono i problemi del futuro”.
Il Compartone significa un’area di espansione di 175.000 metri quadrati (17,5 ettari), sui quali si possono costruire 38.600 metri quadrati di mattoni, poco meno del 25 per cento rispetto alla superficie complessiva. Il privato può tirare su 24.900 metri quadrati; il pubblico 13.700 metri quadrati. Quarantamila metri quadrati se ne vanno tra strade, parcheggi e verde pubblico”.
“Non è una lottizzazione oscena da un punto di vista ambientale e urbanistica, è semplicemente troppo grande per le capacità marignanesi”.
I 17 ettari e mezzo di nuovo sviluppo residenziale si trovano dietro l’ufficio postale e dovrebbero trovare alloggio circa 1.200 persone.
Il Compartone naturalmente è al centro di una discussione politica che sta dividendo sia i tre partiti di maggioranza, sia le minoranze.
Lo scorso 16 maggio, la maggioranza (Ds, Margherita e Repubblicani) non si è trovata d’accordo sulla concretizzazione del Piano particolareggiato.
Ds e Repubblicani sono per un parco unico, la Margherita disponibile a due, in cambio di servizi per la comunità. Queste le riflessioni di Giovanni Protti, segretario della Margherita: “Nel ’95, va ricordato, noi non lo votammo. Oggi, la questione è da risolvere. La proprietà ha chiesto più terreno per ogni singola palazzina. Noi siamo favorevoli, ma in cambio la proprietà ci deve dare altro. Noi abbiamo anche avanzato l’idea di costruire strutture sportive, come un campo di calcetto, con bar-pizzeria per non fare dell’agglomerato un dormitorio. Siamo anche del parere che le palazzine debbano essere di quattro appartamenti, con la maggioranza a due piani ed alcune a tre. A nostro parere ci sono i presupposti per un accordo, ma ci vuole una variante. Ad oggi, c’è un’edilizia troppo ammassata e poco vivibile”.
Italo Della Biancia, segretario dei repubblicani, dice: “Dato che si tratta di una partita fondamentale per il nostro futuro, in pratica è una San Giovanni 2, dobbiamo valutare con attenzione. Noi siamo per un parco unico a ridosso del paese e non con delle strisce di verde tra le abitazioni che verranno costruite”.
Gianfranco Cenci, segretario dei Ds: “Noi siamo affinché il compartone non sia una cosa a sé stante, ma che possa essere un patrimonio della collettività. Le scelte che andranno ad assumersi coinvolgeranno la comunità. Il sindaco ha tutte le condizioni per portare a sintesi in tempi brevi, mediando le diverse proposte”.