Si tratta della tradizionale Festa della Madonna di Ca’ Togni; quest’anno si tiene il 18 novembre. Si inizia alle 8.30 del mattino con la messa. Il clou è il pomeriggio; alle 15 processione con benedizione eucaristica. A seguire musica, ballo e fuochi d’artificio. Per tutti, offerto dal Comitato organizzatore presieduto da Secondo D’Andrea: ciambella, vin brulè e polenta con sugo di salsiccia. Il pomeriggio si svolge al coperto, sotto un tendone riscaldato.
La cappella è al centro di una piccola rinascita. Prima i cittadini l’hanno restaurata; mentre quest’anno i fedeli attorno ammireranno un bel giardino, una piazza ed un nuovo arredo urbano. Un tempo era una celletta in campagna; oggi è in mezzo alle case. Con le famiglie diventate centinaia; erano una trentina.
Dietro la rinascita c’è il Comitato con uomini e donne. Vi lavorano una decina di persone.
Non ci sono molte notizie storiche sulla chiesa di Ca’ Togni. Le poche affermano che la prima testimonianza risale al 1577; quando ci fu la visita pastorale di Castelli, il vescovo. Dal suo resoconto si evince che l’edificio esisteva già da molto tempo. Dispone il prelato: “…nella cella posta a Ca’ Togni non si dia messa sin che non è acconcia” e consiglia “riparati i muri e provvisto di cancello dell’acqua santa”.
Una descrizione minuziosa risale all’inizio del 1700 e porta la firma del parroco don Mellini. Da allora la chiesolina non è poi molto cambiata, se non nel fatto che il quadro della Vergine è stato rubato alcuni decenni fa e che si porta in processione una fotografia.