Nella Rimini degli anni Ottanta furoreggiavano pure personaggi improbabili accanto a professionisti già affermati e realmente in grado di dettare la linea. Oggi, con il cambiamento (quasi) radicale dei modelli legati al divertimento, la ripresa faticosissima delle disco, il dilagare dei locali `alternativi´ e l´ondata dei divieti, anche i “cacciatori di tendenze” hanno ri-spostato il proprio “dominio” – e la propria riserva – altrove. O, meglio, hanno ritrovato il gusto di consumarsi le `suole delle scarpe´ e cercare per le strade; nei luoghi d´aggregazione giovanile (anche quelli più laici e tradizionali dove la contaminazione esterna è forse minore); nei condomini; nei bar sotto casa; nei supermercati, lungo i viali dei centri commerciali naturali. Tra le ultime, o se preferite tra le felicemente riscoperte “cacciatrici di tendenza”, spicca il nome della riccionese Sabrina Campanella. Formatasi nelle `scuole´ d´impresa d´importanti marchi internazionali e già nello staff del mitico Paradiso ai tempi dell´indimenticato Gianni Fabbri, ha progressivamente `affrontato´ tutti i gradini dello sterminato panorama della comunicazione attiva. Giornalista dalla buona penna – indagatrice dei costumi e dei consumi – ha `messo insieme´, perdonate la banalizzazione, una mole d´informazioni che ancora oggi – a distanza di anni dai suoi primissimi esordi – le permettono un approccio al mondo delle parole e delle immagini molto più rapido e innovativo dei diretti concorrenti. Afferrare e possedere – quasi fisicamente – l´essenza delle cose che scorrono davanti ai propri occhi, trasformarla in concept mediatico, fornire una chiave di lettura interpretabile anche da quanti `non la pensano come lei´, è punto-forza di un´attività foriera di buoni risultati e nuove, importanti collaborazioni. Determinata, capace di proposte anche nelle situazioni più ingarbugliate o estreme, unisce una sana e pragmatica dote di femminilità (è fascinosa) ad un altrettanto, impercettibile, “lato b” (non anatomico s´intende) graziosamente “maschilista”. Non è semplice contraddirla e riesce comunque a far appello – lo riconoscono alcuni giovani amministratori e politici locali – a soluzioni ben riconosciute. Autrice di testi, microdossier, storie e servizi che gravitano sul turismo, sull´affermazione delle infrastrutture a supporto del comparto alberghiero, non disdegna approfondimenti a carattere sociologico altresì `trasmessi´ – la carta stampata le è dolce alleata – dalle immagini fotografiche che sceglie sfrondando orpelli e ripetizioni eccessivamente omaggianti. La solidità del ruolo le arriva altresì dalla preparazione universitaria (certe lauree non portano a nulla, i nostri Atenei dovrebbero riconoscerlo – ndr); da una fluente conoscenza dell´inglese; da una stimolante propensione all´universo british (ha vissuto a Londra e si è arrangiata come certe ragazze non proverebbero nemmeno a pensare) miscelata a rinfrescanti gocce di sano nord europeismo e iridescente mediterraneità. Fiuto, libertà d´esecuzione, sete d´emozione rappresentano `il telaio´ – che ha comunque chiare influenze umanistiche – sul quale Sabrina ordina i propri obiettivi. Step by step è senza dubbio la “cool hunter” – l´età aiuta in ciò – dei prossimi due lustri.
di Marco Valeriani