– Conferenza stampa telegrafica quella di mercoledì 28 marzo al secondo piano di Piazza Ferrari. Il presidente della Cassa di Risparmio di Rimini Fernando Maria Pelliccioni e il direttore generale Alberto Martini arrivano pochi minuti l’uno dall’altro. Il dato è record ma i nuovi principi contabili (Ias) calano l’entusiasmo.
Dunque attenzione ai numeri, specialmente nei confronti con il passato. La banca leader della provincia di Rimini, con 710 dipendenti e 110 filiali, realizza nel 2006 un utile pari a 19,9 milioni di euro, 5 milioni in più rispetto ai 14,06 del 2005.
“L’utile di esercizio 2006 però dice il direttore generale – si presenta in leggero calo. Questo perché riditerminando il bilancio del 2005 in base agli Ias, l’utile 2005 sarebbe stato pari a 23,8 milioni di euro contro i 19,9 del 2006”. Dunque in calo del 16,38 per cento secondo i principi contabili internazionali, in crescita del 35,7 per cento come puro dato.
Passando in rassegna tutti gli altri principali dati di bilancio, le crescite sono importanti. Un andamento che testimonia da una parte l’apprezzamento che la clientela riserva all’istituto, dall’altra l’ottima remunerazione dell’attività di intermediazione creditizia e del collocamento di servizi bancari.
L’istituto, che dal 2002 al 2004 ha investito 160 milioni di euro acquisendo 27 sportelli dal Gruppo Capitalia e l’intero pacchetto azionario dell’Istituto Bancario Sanmarinese, ha realizzato una raccolta complessiva pari a 5,39 miliardi di euro (+9,15%). Quella diretta ha toccato i 2,92 miliardi di euro (+12,5%), l’indiretta i 2,47 miliardi di euro (+5,43%). Sul versante degli impieghi la Cassa raggiunge 2,71 miliardi di euro (+8,14) portando il rapporto impieghi-raccolta diretta al 92,68%. In pratica la Banca, ogni 100 euro di raccolta, concede finanziamenti per 92,68 euro. Significativo anche l’aumento dei finanziamenti a medio e lungo termine.
Nel 2006 registrano una crescita del 9,84% raggiungendo 1,8 miliardi di euro. I prestiti concessi hanno interessato tutti i vari settori del mondo produttivo con una particolare attenzione alle aree di operatività storica della banca. Ottimo il rapporto sofferenze ed impieghi: 1,01 per cento contro 3 del dato nazionale. Passando ai dati di bilancio relativi all’attività di intermediazione creditizia, il margine di interesse è pari a 89,64 milioni di euro (+11,46%), il margine di intermediazione sale a 136 milioni di euro (+9,93%). Molto forte la crescita del margine operativo lordo; si posiziona a 67,60 milioni di euro (+20,18%).
Sempre consistente il patrimonio; al netto dell’utile di esercizio è pari a 364,19 milioni di euro (+4,22%). Top secret l’entità del dividendo che assicurano i vertici – sarà senz’altro superiore al 2005.