– … Rimaneva un nostro sogno quello di poter avere un giorno un campo di calcio.
Continuammo a giocare sulla spiaggia partite amichevoli contro squadre del circondario, sempre alla ricerca di una squadra avversaria con cui confrontarci quali il San Giovanni in Marignano, Saludecio, Gradara, Colbordolo, Villa Fastiggi, Cattabrighe, quest’ultima perse contro di noi per 8 – 0. Eravamo imbattibili come già detto giocando sulla sabbia, la nostra superficie di gioco. Poi sui campi in trasferta iniziammo a subire le prime sconfitte contro il San Giovanni, Gradara, per questo mi rivolsi ai miei compagni dicendogli:
-Avete visto ragazzi, credevamo di essere i più forti, invece c’è chi lo è più di noi. –
E da allora ci impegnammo in allenamenti e sacrifici, tanti sacrifici che non tutti i ragazzi erano disposti a fare.
Durante i primi anni del calcio gabiccese sento il dovere di ringraziare con tanto affetto alcuni amici i quali si sono prodigati con me nell’organizzazione della squadra e in lavori spesso faticosi, ragazzi che hanno dato il cuore per tenere alto il nome di Gabicce Mare, tra i quali: Flavio Simoncini, Giovanni Cola, Angelo Sandroni, Severino Tonnini (mezz’ala destra), Tino Michelini (terzino) un ragazzo che calciava la palla con forza e classe nonostante la sua robusta mole, era “veloce come il vento”. Mario Balestrieri (ala sinistra) potente giocatore, su dieci tiri in porta due erano rete! Giacomo Bertozzi (mezz’ala sinistra) puntuale organizzatore e bravo calciatore, Serafino e Italo Caldari, e altri.
Durante i primi anni Cinquanta un giorno mi chiamò Wilmo Piccioni, direttore della cooperativa Casa del Pescatore di Cattolica e Gabicce, il quale mi disse che aveva l’intenzione di organizzare una squadra di calcio che fu poi chiamata cooperativa Casa del Pescatore.
Wilmo mi diede massima fiducia consegnandomi un po’ di soldi per organizzarci, e insieme ad Angelo Sandroni “Nini” andammo a comprare le maglie.
L’aiuto di Wilmo Piccioni fu determinante verso i nostri sportivi gabiccesi i quali avevano grosse difficoltà economiche e non si disponeva come già detto di un regolare campo da gioco. Grazie al suo intervento si costituì una squadra di ragazzi figli di pescatori di Cattolica e Gabicce. Io fui nominato presidente della società sportiva Casa del Pescatore e l’amico Sergio Lorenzi segretario.
La squadra continuò a giocare per cinque anni senza un proprio campo di calcio (ricordo che in quel periodo Cattolica non aveva più il suo campo perché era sospesa l’attività calcistica). Le partite (in casa) si dovettero disputare nei campi di San Giovanni in Marignano e Gradara, in questi paesi riuscimmo ad organizzare tornei contro il Riccione, Pozzo Alto, Gabicce, Cattolica, ecc.
Nel periodo della squadra della cooperativa Casa del Pescatore avevamo bravi giocatori, tra i quali ricordo: Giuseppe Ghiandoni, Augusto Frontini, Flavio Simoncini, Mario Balestrieri, Tino Michelini “Carnera”, Alberto Brunetti, Guido Monticelli, ecc.
Per tenere in vita questa attività calcistica gabiccese, tra noi amici abbiamo pensato di organizzare alcuni tornei dei bar che si svolgevano in un piccolo appezzamento di terreno oltre la “fossa” del Taviolo di proprietà dell’ECA (Ente Comunale Assistenza).
Per la buona volontà di tutti gli appassionati ed il loro impegno il campo di 90 metri per 40 venne attrezzato per svolgere partite amichevoli. Ricordo che giocavano anche organizzazioni sportive locali come il club Sporting e Valbruna, la prima gestita dalla parrocchia di Gabicce Mare, la seconda dalla parrocchia di Gabicce Monte.
I tornei dei bar erano rappresentati dai bar come “il Diamond”, e l’Internazionale, “il Grottino” di Gabicce Monte, il “Turismo” e il “Tic Tac” di Ponte Tavollo in cui giocava anche la borgata di Case Badioli. Tra i giocatori c’era anche Antonio Mosconi in seguito divenuto dirigente del calcio gabiccese.
Queste squadre dei bar richiedevano più di un arbitro quindi oltre al sottoscritto in questa funzione vi era anche Arnaldo Tassinari e Adriano Lorenzi entrambi di Gabicce Mare.
Intere famiglie, clienti dei rispettivi bar partecipavano alla domenica a questi incontri. Il primo torneo lo vinse il bar “Internazionale”.
Arbitrare queste partite era molto difficile per immancabili contestazioni, così che Tassinari e Lorenzi smisero di arbitrare perché non abituati a questo tipo di “tifoseria”. Così rimasi solo ad arbitrare e la domenica pomeriggio ero costretto ad esercitare la funzione di arbitro anche in tre partite.
Riuscimmo comunque a portare a termine anche il secondo torneo che lo vinse il bar “Diamond”.
Il trofeo era sempre lo stesso e passava da una squadra all’altra.
Nonostante le difficoltà organizzative abbiamo vissuto momenti di divertimento e di sano agonismo. (Continua)