Anche nelle dimore dal carattere di esclusiva rappresentanza che raccontavano di un potere economico, politico e comunque di distinzione/dominio, esisteva una parte “nascosta”, privata in cui poter confrontarsi con l’intimità dei propri desideri.
Lo studiolo di Federico da Montefeltro nel palazzo Ducale di Urbino assolve il ruolo di luogo della sapienza.
Un pensatoio che racchiude le immagini dei dotti sapienti, numi tutelari della vita del Duca e i simboli di una cultura vissuta come potere illuminante per il suo regno.
Pensiamo alle Wunderkammer (camera delle meraviglie) dell’800 che ospitavano le raccolte di meraviglie provenienti da tutto il mondo.
Scrigni di custodia per oggetti rari che arrivavano da paesi lontani, non solo preziosi ma soprattutto strani e originali.
A volte sconosciuti ai più.
Nella storia la casa ha rappresentato il luogo di riparo per eccellenza.
Il rapporto oggi con gli spazi della casa è cambiato: l’elevato costo ha portato alla progettazione di migliaia di appartamenti sempre più piccoli in cui l’aspetto simbolico degli spazi è stato annullato dal determinismo della rendita che ha portato a luoghi abitativi in cui a malapena si può sistemare l’indispensabile per abitarci.
L’angolo cottura unito al pranzo-soggiorno per l’aspetto “collettivo” del vivere familiare, il più delle volte è già un lusso avere due grandi camere con doppio servizio, studio e ripostiglio.
La rendita immobiliare, imponendo costi troppo alti, governa la tipologia delle nostre residenze e quindi il vivere di molti, producendo elevati redditi per chi ha possibilità di investire “nel mattone” e un sicuro investimento dei molti risparmi di alcuni.
Così si sono persi, con il tempo gli aspetti più intimi ed emozionali degli spazi domestici, quegli aspetti che più di altri creano l’ambiente della casa e sono svincolati da mode che a volte rasentano il kitsch dei monolocali arredati ad emulare le grandi residenze. La casa nel suo genere oggi difficilmente potrà entrare nella storia non solo dell’architettura, ma del gusto.
C’è una casa a Roma che consiglio caldamente di visitare: la casa museo di Mario Praz. Anglista di fama e cultore delle arti e della storia dell’arredamento (famosissimo il suo libro sulla storia degli arredi), è tra i primi amanti dello stile impero tanto da diventarne noto e famoso collezionista.
Abbiamo anche un “testamento scritto” del luogo in cui ha trascorso l’ultima parte della sua vita e che custodisce i circa trentamila oggetti collezionati durante tutta la vita tra cui molti oggetti assolutamente unici, come i ritratti in miniature realizzati in cera.
Testamento scritto arrivato a noi con la pubblicazione del libro “La casa della vita” (biblioteca Adelphi 315).
Ma la vera esperienza emotiva di conoscenza, è la visita di questo appartamento posto al piano nobile di Palazza Primoli nelle vicinanze di piazza Navona che si affaccia sul Lungo Tevere.
E’ la casa onirica per eccellenza: chiusa al momento della sua morte è stata riaperta intatta nei colori e in tutti gli arredi qualche anno fa al pubblico (visite guidate su prenotazione).
Solo la polvere depositata dal tempo ha modificato, leggermente, l’aspetto degli arredi e delle tappezzerie, ma l’aurea malinconica di Praz che qui ha vissuto solo dopo il fallimento del matrimonio, penetra dentro l’anima insieme al silenzio delle “adorate stanze”. Non arriva qui lo schiamazzo di Roma.
Gli oggetti collezionati durante l’arco di una vita ed acquistati viaggiando tra America ed Europa, però sono ancora vivi e creano l’immortalità del luogo; il ritmo di una vita appartata e ammantata dal calore degli oggetti, non esposti ma vissuti, creano uno stato emotivo che allontana il tempo.
Il senso di eterno della casa non appartiene a nessun altro edificio e oggi purtroppo siamo riusciti a cancellare la felicità di questo stato, affannati nella ricerca di case che contemplino soprattutto l’aspetto pragmatico del vivere, il puro funzionalismo, perché oggi le case costano veramente troppo.
Pensiamoci tutti noi. Professionisti, imprenditori ed amministratori.
di Giovanna Mulazzani Architetto
in Gabicce Mare