– Colazione coi prodotti riminesi e presentazione progetto Frutta Snak. Il progetto è già partito, all’inizio di febbraio, in 10 scuole, con carattere sperimentale. Rimini: Liceo Classico Psicopedagogico “Giulio Cesare-Valgimigli”, Liceo Classico, Liceo delle Scienze della Formazione, Liceo Linguistico, Istituto Geometri “O.Belluzzi”, I.P.S.S.A.R. “Malatesta” sede centrale, I.P.S.S.A.R. “Malatesta” succursale, Istituto Industriale “L. da Vinci”, Riccione: I.P.S.S.A.R. “S. Savioli” sede centrale, I.P.S.S.A.R. “S. Savioli” succursale.
“Cinque porzioni al giorno” è la campagna informativa-educativa avviata negli Usa (five a day) e allargata a molti altri paesi, ora sponsorizzata dall’Oms (Organizzazione mondiale sanità).
In Italia il consumo di frutta e ortaggi è in diminuzione e ben lontano dalle 5 porzioni raccomandate. Secondo un’indagine Inran, gli italiani ne consumano in media 2.8 porzioni al giorno; solo il 12% ne assume 5. Una situazione ancora più critica nella fascia giovanile, notoriamente poco amante di questi alimenti.
L’aumento dell’obesità tra i giovani dovuta prevalentemente ad una cattiva alimentazione (troppo cibo, troppi grassi, poca ortofrutta e scarso movimento) preoccupa le istituzioni sanitarie. Secondo i dati Istat (Istituto italiano di statistica) i bambini e gli adolescenti obesi sono circa il 4%, quelli in sovrappeso sono il 20%, soprattutto nella fascia di età 6-13 anni.
Il progetto pilota “Frutta Snack” si colloca in questo contesto e a fianco di numerosi altri progetti legati al mondo scolastico, che coinvolgono bambini e ragazzi a partire dalle scuole dell’infanzia (Fattorie Didattiche, Merenda con Gusto).
Il progetto prevede l’introduzione nelle scuole aderenti di un distributore automatico di ortofrutta di stagione, di produzione locale o, per alcune tipologie, nazionale, pronta all’uso (4^ gamma), di diverse qualità, tagliata e confezionata, artigianalmente, in porzioni monodose, ad un prezzo comparabile ai hanno una immagine innovativa e colorata in sintonia con i prodotti proposti.
Il progetto, dunque, muove da diversi obiettivi: far riscoprire prodotti legati alla stagionalità ed al territorio come risposta a cibi spesso sofisticati, educare al gusto di sapori che tendono a scomparire dalla tavole per esigenze legate non tanto al consumatore quanto alla distribuzione ed all’organizzazione (esempio la pesca nettarina, un frutto dalla qualità eccezionale, non entra nelle mense collettive, perché “sbrodola”), sviluppare un senso critico nei confronti di una corretta alimentazione, prevenendo fenomeni e patologie devastanti vedi anoressia): di qui il supporto dell’Asl, dei momenti formativi e dell’iniziativa aggiunta che di sostanzierà in una pubblicazione che andrà a tutti gli studenti delle scuole superiori, sui temi dell’alimentazione.