– E’ un monumento di fungo porcino per bellezza e grandezza che fa tenerezza: sembra una madre col cucciolo, adattissimo per una foto da libro, o rivista di settore. Pesa un 1,350 chilogrammi.
Lo ha trovato Serafino Galvani, in uscita con l’amico Elio Foroni, sotto un castagno (perciò pregiatissimo) a San Piero in Bagno lo scorso 26 settembre. Non è il più grande rinvenuto dall’appassionato, ma di certo tra i più belli. Nel suo speciale curriculum ce ne sono stati da oltre due chili; l’anno scorso un porcino da 2,680 chilogrammi.
Sessantatré anni, originario di Saludecio, da 50 anni a Cattolica, il signor Serafino è il titolare del ristorante-pizzeria “la Brisa” (‘il Porcino”) a Misano Adriatico. Il locale offre ai suoi clienti funghi tutto l’anno ed esclusivamente quelli trovati da lui. Più che un appassionato, Galvani è un cultore della materia; è un pozzo di scienza, con una esperienza lunghissima. Inizia ad andare a funghi ad 8 anni accompagnando il nonno, che a sua volta aveva iniziato bambino facendo compagnia al nonno.
Va a funghi tutti i giorni durante la loro stagione e in tutt’Italia: Calabria, Sardegna, Trentino, Alto Adige, le vicine Marche, Umbria, Toscana. Senza contare l’Austria. Lo scorso agosto ha fatto 5-6 puntate sulle Alpi insieme agli amici. Racconta: “Dopo tanti anni di frequentazioni, abbiamo gli amici che con una telefonata ci avvertono se ci sono, oppure no”. Conoscitore di funghi, ma anche del mistero della natura, il signor Serafino, che assaggia i funghi crudi per coglierne le sfumature: “I migliori sono quelli del nostro Appennino; quelli alpini sono senza dubbio più belli”.
Ma quando e in quanto tempo si sviluppa il porcino? Galvani: “Non si sa. C’è una certezza. Si va la sera in un posto, si ripassa il mattino dopo è lo si trova già grande; si dice che nasca attraverso un’esplosione”.