Grazie ad un fantasioso venditore ambulante di maglieria di Serbadone, detto “E Nir” (il Nero) il pagliaio è riuscito a resistere fino alla fine del boom economico italiano.
Stanco di andare per mercati, nel 1960 “E Nir”, ebbe la geniale intuizione di trasformare il suo pagliaio davanti “chesa” in una splendida pista da ballo, con tanto di vista mare.
Subito, l’idea piacque molto ai contadini nostalgici del circondario, che con l’avvento della moderna tecnologia agricola vedevano scomparire, sempre più pagliai e insieme a loro tanti dolci ricordi e peccati di gioventù.
Situata sulla strada provinciale Morciano-Montefiore-Tavoleto, la casa di campagna non tardò molto a diventare un dancing bar ristorante di grido.
A quei tempi, si usava ballare anche nelle ore pomeridiane. I prezzi modici, la qualità dei cibi, il panorama mozzafiato e i complessi che suonavano dal vivo, fecero diventare quel curioso ritrovo all’aria aperta uno dei locali più rinomati e più originali della Bassa Valconca.
Negli ultimi anni, la nostalgia è riuscita a partorire diversi miracoli: il Maggiolone, la Mini Cooper e la Nuova 500 in Italia. Perché non far rinascere un locale da ballo senza sballo dove si balla anche nel tardo pomeriggio?
Dopo tanti anni, il dancing bar ristorante “De’ Nir” esiste ancora. Le automobili d’epoca rivisitate pian pianino riappaiono più belle di prima. A volte può bastare una semplice montagna di paglia suggerita dall’amore per fermare i tempi migliori.
di Emilio Cavalli