– Là dove non si ama l’ambiente, il rispetto per il prossimo si ammala. Questa breve massima di saggezza sembra calzare oggi perfettamente il glorioso stivale ricco di storia e bellezze naturali.Turisticamente parlando è talmente bello e conosciuto che nel 2007 è stato descritto e mostrato nel peggiore dei modi dalle maggiori testate televisive mondiali, che con grande sgomento hanno informato i loro affezionati telespettatori: non visitare luoghi e nazioni ad alto rischio malattie, in particolar modo di restare lontani da uno dei golfi più belli del mondo: Napoli. Dove un’atipica emergenza rifiuti si protrae da quasi 15 anni. Per il capoluogo borbonico è davvero un bel biglietto da visita. Durante la crisi altrove accadevano e si vedevano cose grandiose: il mitico Palio di Siena, piazza San Pietro stracolma di fedeli, il lancio della Cinquecento sul fiume Po, dalle acque torbide e puzzolenti, rese inodori dalle polveri da sparo, anima dei variopinti e scintillanti fuochi d’artificio, rubricabile a: fastoso spreco di danaro per una sola serata di festa, ma era privato. La deliziosa musica di sottofondo, “Capriccio italiano” di Ciaikosky, incorniciava il documentario della tv inglese Bbc in maniera quasi beffarda: pizza, caffè, babà e mozzarella fanno rima con tarantella.
Questa miscela capricciosa fatta di odori, sapori e dissapori non è affatto una bufala campana, bensì una grande campana d’allarme che dovrebbe rintoccare in tutta la penisola, vigorosamente, per evitare altri simili disastri ecologici, che impoveriscono l’immagine dell’Italia e delle nostre sempre più povere tasche. Il rispetto e la pulizia dell’ambiente non blocca l’economia, ma la fanno girare meglio. D’altronde l’occhio del turista vuole la sua parte: un po’ di pulita bellezza.
di Emilio Cavalli