– Quando ho letto l’articolo intitolato “Ghigi, per Morciano sarebbe meglio che saltasse tutto” sono rimasto piuttosto sconcertato. L’ho riletto più volte cercando di carpirne un significato diverso ma, sicuramente per i miei limiti, riesco a leggerlo in una sola direzione e cioè: “E’ meglio che la Ghigi chiuda e tutti, dipendenti compresi, vadano a casa.”
Non riesco a leggere altre cose e quindi rimango letteralmente allibito anche perché sono abituato a prendere le situazioni così come sono e cercare di migliorarle.
Le scelte urbanistiche sulla Ghigi e la sua localizzazione a San Clemente così come gli aiuti da parte delle istituzioni sono scelte già fatte, ed ora andare a criticare queste scelte non ha senso, o ancora meglio, non è sicuramente il momento.
La democrazia è anche accettazione di ciò che è stato deciso e se ciò che è stato deciso non era giusto o condivisibile, c’è stato un tempo in cui quelle stesse scelte potevano essere osteggiate. Farlo ora è il classico “senno del poi”, e parlare su questo non porta a nulla. Solo chiacchiere.
Sappiamo tutti che la Ghigi esiste dal 1870 così come sappiamo quel che ha rappresentato in passato ed, anche se si fa finta di non vedere, quello che rappresenta oggi. Ci lavorano oltre 70 persone oltre a tutto un indotto di agenti e autotrasportatori e sinceramente, non mi sembra una cosa di poco conto.
Quando si vuole bene ad una persona, ad una situazione o come in questo caso ad una azienda, non ci si può augurare che muoia ma piuttosto che guarisca.
Ed è solo di questo che voglio parlare.
Abbiamo avuto l’incarico dal consiglio di amministrazione del Con.Sv.Agri (la Cooperativa proprietaria del pastificio, ndr) nei primi giorni di settembre 2007 ed in relazione alle trattative, consultazioni e approfondimenti avvenuti nei 10 giorni scorsi si comunica quanto segue:
1) Trattativa Colussi
Considerato il forte interessamento dimostrato ultimamente, si attende a giorni la formulazione di una proposta scritta da sottoporre all’attuale proprietà del Con.Sv.Agri.
2) Imprenditori locali
Gli imprenditori interessati sono Paolo Ghigi ed una cordata con a capo Giordano Emendatori (Optima Mec3). Quest’ultimo in particolare ha posto come condizione la revisione degli accordi di programma con le istituzioni affinché venga concesso un termine adeguato per il completamento del nuovo impianto di San Clemente oltre alla garanzia di poter disporre di ampi spazi di manovra nell’ambito delle trattative con le rappresentanze sindacali. Le condizioni poste sono preliminari e comunque essenziali affinché si possano porre le basi per il definitivo rilancio dell’azienda.
Oltre a queste esistono altri interessamenti da parte di aziende del settore ma essendo in corso di valutazione, non sono in grado di conoscere i loro tempi e quindi non posso prevedere l’arrivo di una proposta scritta, in tempi brevi.
E ancora non posso non considerare che anche le cooperative (socie attuali del Consorzio) potrebbero decidere di finanziare la Ghigi ed affidare la fase di rilancio e completa ristrutturazione dell’azienda ad un team di veri professionisti del settore.
In tutto questo ed in tutti i casi, un manager di comprovata esperienza ha già dato la sua disponibilità. La persona interessata al rilancio dell’azienda si chiama Daniel Benski. Ha 50 anni, coniugato, 3 figli, laureato e con Master in Business Administration, vive attualmente a Parma ed è disposto a trasferirsi in loco. Nel suo curriculum figurano aziende quali Star Alimentare, Battistero, Campbel Soup, San Pellegrino (Nestlè), oltre al Pastificio Delverde. Ha lavorato con distributori commerciali o filiali in molti paesi, ha avuto rapporti in prima persona con le principali catene “retail” nei principali mercati mondiali. Parla e scrive l’inglese, il francese, l’italiano, lo spagnolo e il portoghese.
Mi auguro di incontrare quanto prima sia i sindacati che le istituzioni e che questi, possano darmi garanzie affinché le richieste possano essere prontamente esaudite in quanto ritengo che la soluzione degli imprenditori locali possa veramente far tornare la Ghigi ad essere un azienda competitiva.
Rimango comunque fiducioso sul buon esito delle trattative anche se i tempi a disposizione sono molto stretti. Vorrei lanciare un messaggio a tutti compreso sindacati, istituzioni oltre che alla proprietà del Con.Sv.Agri affinché si possano prendere decisioni in merito in tempi brevissimi.
Ora se si vuole veramente salvare l’azienda occorre che qualsiasi parte in causa, decida e si prenda le proprie responsabilità.
Remo Brilli
Commercialista che sta trattando la vendita per conto della proprietà