– Il nomignolo è Perla verde ma parchi e giardini di Riccione sono un cattivo esempio di verde pubblico. Forse l’esempio forte è rappresentato dalla piantumazione di via Gramsci, la palme, che fecero inorridire i dirigenti della Regione Emilia Romagna, o le fioriere di via Dante, collocate a metri da terra. Per quale ragione?
Per un futuro meno eclatante ma capace di essere un modello, Geat ha organizzato un convegno, cadenza biennale, di livello assoluto: “Alberi & dintorni” al palazzo del Turismo il 2, 3 e 4 ottobre, 2° Incontro Internazionale tra piante e uomini. Sono intervenuti alcuni dei massimi esperti mondiali di arboricoltura. Di prim’ordine il Comitato scientifico; è coordinato da Daniele Zanzi, Presidente del Mai (Modern arboriculture institute) e da Francesco Decembrini, grande tecnico del verde, già dirigente del servizio parchi e giardini del Comune di Merano.
“Parlare di alberi oggi è argomento di primaria importanza soprattutto nel rapporto con l’uomo urbanizzato. La modificazione del clima, la necessità di uno sviluppo urbanistico sostenibile, il ricambio delle piante troppo anziane nel rispetto della tipologia arborea del luogo, sono problemi all’ordine del giorno che chiedono sempre più che il settore sia governato da esperti in grado di portare le soluzioni migliori e soprattutto le più innovative.
Geat ha riunito a Riccione i massimi esponenti mondiali del settore provenienti da Australia, Olanda, Stati Uniti, Inghilterra, Francia e Germania, al fine di capire e divulgare le migliori tecniche e soluzioni in questo campo.
Tra i personaggi più attesi l’architetto Theo Reesink, promotore delle nuove tendenze di “xerascape”, la progettazione del verde nell’ottimizzazione dell’uso dell’acqua, Ken James dell’Università di Melbourne (Australia) che parlato dei limiti di tenuta degli alberi durante i venti e le tempeste, la famiglia Shigo, moglie e figli di Alex Shigo, padre della moderna arboricoltura, deceduto lo scorso anno, al quale Geat ha dedicato una mostra all’interno del Palazzo del Turismo e che viene commemorato in Italia per la prima volta.
All’interno del convegno anche il campionato internazionale competitivo di tecniche di potatura.
Il verde urbano di Riccione degli ultimi decenni, come del resto della provincia e del resto dell’Italia, non è mai stato tenuto in gran conto. Non è un caso che la pianta che ne contraddistingue lungomare e piazzale Roma sono le palme. E’ come se le nostre donne portassero il burqua. Cioè non hanno nessuna relazione con la cultura delle nostre latitudini, La bella pianta potrebbe essere inserita in un angolo di parco come curiosità botanica ma non come elemento naturale che racconta la tua terra.
Ma Riccione tra le due guerre, quando gerarchi fascisti e imprenditori italiani per stare vicino a Benito Mussolini, ovvero al potere, si costruirono i loro villini ebbe un bello splendore. C’era cultura, preparazione. Un esempio di cui essere orgogliosi è stato senza dubbio Augusto Cicchetti, un giardiniere-progettista che da giovane era stato a studiare a Merano. E a Cicchetti, ad esempio, si deve il giardino mediterraneo di Villa Matarazzo a Gradara. Riportato agli antichi splendori dai nuovi proprietari, i Ranocchi, è possibile ammirare come un raffinato esempio di recupero.
Per l’importanza dei temi trattati e per la fama dei relatori il ministero delle Politiche agricole e Forestali ha concesso il patrocinio alla manifestazione, insieme a Provincia di Rimini e Comune di Riccione. Si segnala il supporto di AIAPP, Fondazione Minoprio e SIA.