– Ho letto l’articolo pubblicato sul vostro mensile a anche le recenti dichiarazioni dell’ex Sindaco Sergio Funelli apparse sulla stampa locale, relativamente alla problematica del cosiddetto “compartone”. Poiché al momento dell’approvazione del Prg (Piano regolatore generaale), che ha ricompreso anche il “compartone”, ero assessore all’urbanistica, con piacere apporto un contributo al dibattito che si è aperto su tale tematica.
Lo strumento urbanistico con cui è stato approvato anche il “compartone”, e preceduto da tantissime riunioni con la popolazione, è stato sottoposto alle tornate elettorali del ’95, ’99 e 2004, perciò qualcuno ritiene naturale che la maggioranza della popolazione sia favorevole a tale intervento. Sono convinto, però, che quando si sottopone ai cittadini il dibattito sullo strumento urbanistico generale, molte volte, questi si soffermano più sulle problematiche personali, anziché sulle strategie generali del piano e quindi è importante aprire un dibattito su tale specifica problematica poiché la realizzazione del “compartone” cambierà l’aspetto urbanistico della città: si sta per realizzare, come avete ben individuato nel Vostro articolo, la “San Giovanni 2” ed i cittadini si devono rendere conto di ciò che li attende.
A tal fine credo che la dialettica non possa prescindere da alcuni concetti:
1) Il rapporto pubblico privato è importante ma non può essere visto come rapporto di scambio (questo è l’andazzo dei tempi). Il Comune non deve programmare sulla base di proposte pervenute dai privati come sembra stia succedendo, piuttosto, sono i privati che devono uniformarsi alle linee guida del Puc (Piano Unitario d’attuazione), approvato dal Consiglio comunale. Al momento corrono voci che l’amministrazione stia valutando proposte presentate dai privati (il contrario di ciò che deve correttamente avvenire) e che addirittura sia completamente stravolta la parte riguardante il verde pubblico).
2) È fondamentale che l’amministrazione approvi il Puc (Piano Unitario Comunale), come prevede in tal caso il Piano regolatore generale, considerato che l’attuazione sarà effettuata dai privati a stralci.
A proposito, l’amministrazione Funelli, per la redazione del Puc ha incaricato gli Arch. Cortesi di Parma, liquidato le parcelle ma mai approvato il Piano. Che fine ha fatto, in quale cassetto giace? In quello del sindaco, dell’assessore o del funzionario? Perché, nonostante sia stato pagata la prestazione, lo strumento urbanistico non è mai stato approvato? Perché fin da allora non è stato aperto un pubblico dibattito?
3) Per la redazione del Puc occorre affidarsi a professionisti con provata capacità ed esperienza.
4) È ora di tornare a dettare linee per un’edificazione gradevole e di qualità. Negli ultimi anni, purtroppo, è prevalsa un’edificazione brutta e di speculazione, non solo a S. Giovanni ma in tutta la Valconca (è questa l’urbanistica della sinistra?).
5) L’U.F. dello 0,07 di edificazione riservata all’amministrazione comunale per realizzare alloggi per le giovani coppie o per edilizia convenzionata deve essere gestita direttamente dall’amministrazione comunale, tramite bandi pubblici che consentono, così non solo trasparenza, ma anche il diretto rapporto con il cittadino.
6) Poiché il “compartone” cambierà il volto urbanistico di San Giovanni e implementerà notevolmente il numero di abitanti e con essi anche le esigenze di nuovi e più efficienti servizi, è fondamentale che l’amministrazione proceda di pari passo con l’approvazione di Piani di sviluppo dei servizi (viabilità, fogne, scuole, ecc.). Questo è un passaggio fondamentale poiché altrimenti le conseguenze negative della nuova edificazione ricadranno solo sui cittadini.
La posta è troppo importante. Attendiamo quindi che l’amministrazione apra un serio dibattito con le forze politiche, sociali ma soprattutto con i cittadini, prima di effettuare le scelte definitive. Questo è l’occasione, dopo le tante chiacchiere, lettere anonime ecc., di uscire dal particolare e aprirsi al naturale confronto con la popolazione.
Roberto Filipucci,
già assessore all’Urbanistica, per il Pci-Pds