– Cosimo Iaia, neo consigliere comunale del gruppo di Forza Italia, è originario di Bari, anzi come spesso ama precisare di Bari Città. Dirigente delle Ferrovie italiane, in politica, non ha un know-how sviluppato alla Bocconi ma viene dalla gavetta. Formatosi politicamente nel sindacato, prima nella Uil-trasporti e poi in Cisl-trasporti, ha ricoperto ruoli di responsabilità che gli hanno conferito l’esperienza necessaria per essere un buon politico.
Difensore degli ideali e dei valori socialisti, nei quali crede, fonda, dopo Tangentopoli, il Partito Socialista Romagnolo. Entrato in conflitto, a metà degli anni ’90, con la linea politica del partito di Boselli, che aveva piegato la schiena ai progressisti di Occhetto, lui anticomunista, approda in Forza Italia. Di carattere spigoloso, nel partito, è quello con l’ingegno “aguzzo” favorito dalla cultura della sua regione che gli consente di vedere oltre al presente.
La timidezza, che si trasforma in aggressività, lo rende spesso antipatico, ma sa essere un vero amico ed un vero compagno di “merende”, nel senso che ama la buona tavola ed i buoni vini. E’ arrivato giovane nella sede del Psi di Riccione, alla Casa del Popolo, e subito si è distinto per la sua voglia di lavorare. E’ onesto e quindi collaboratore fidato.
Dopo il ’92 mentre gli opportunisti socialisti abbandonavano la sede lui seppe raccogliere la bandiera socialista e adoperarsi nella ricostruzione del Partito Socialista Italiano e poi approdare, insieme al gruppo riformista, in Forza Italia. Sostenitore del superamento del concetto “destra e sinistra”, interpreta la politica in chiave moderna, non dimenticando la politica dei “meriti e dei bisogni” che caratterizzò la Conferenza programmatica socialista di Rimini dell’82 che lo ha visto protagonista insieme ai giovani dell’Avanti.
Lavoratore indefesso, crede nel valore della famiglia, è vicino all’associazionismo laico e cattolico, rispettoso delle gerarchie e dei ruoli, ama il confronto dialettico e non si fa intimidire dallo scontro politico, anzi si potrebbe dire che quando il gioco si fa duro inizia subito a giocare. Nel suo peregrinare per l’Italia, per motivi di lavoro, ha scelto Riccione come territorio per far crescere i suoi tre figli, per questo ama la città ed è disposto a dare il proprio contributo per vederla migliorare.
Convinto che “la politica sia l’arte dell’impossibile” sicuramente saprà creare forme di dialogo, anche con la maggioranza, perché il miglioramento della città diventi realtà. Buon lavoro.