– “…nessuna novità: ha dominato la propria batteria ancora lui, l’unico, l’invincibile, l’inimitabile Tito, epagneul breton condotto, dal mitico Adriano… Stessa prestazione, quasi fosse caricato a molla, stessa stupenda ferma in ottima espressione di razza, stessa soluzione del punto con guidata spontanea su fagiano. Ennesima puntata di un serial televisivo, un copione già visto ma che anche nelle repliche continua a tenere incollati allo schermo gli spettatori”. E’ quanto ha scritto lo scorso ottobre il mensile “Caccia & Cani”, la bibbia degli appassionati. Tito, quattro anni, razza bretone, è fuoriclasse a livello mondiale. Tra il 2005 e il 2006 ha inanellato una serie infinita di vittorie; un po’ come se la Juve, Milan, Inter (o la Marignanese), avessero vinto campionato, Coppa Italia, Coppa Campioni, per chiudere con la Coppa Intercontinentale. Allenato da Adriano Turci, appartiene a Fabio Galli. Medico nutrizionista con ambulatori in ogni parte d’Italia, dalla Calabria alle Alpi, possiede una dozzina di bretoni, divisi tra i canili di San Giovanni e Gradara. A Gradara condivide la passione e il canile con l’amico Remo Urbinati, co-allevatore di Tito e un altro campione, Milla.
Una quarantina d’anni, Lazzarini deve l’entrata nel mondo della cinofilia ad un amico suo coetaneo, Andrea Gabellini. Hanno più o meno una ventina d’anni, Gabellini è un cacciatore e lo invita ad una battuta. Ricorda Lazzarini: “Era la prima volta e mi piacque da morire. Capisco che vedere lavorare i cani sono soddisfazioni uniche, assolute”. In questi anni, il marignanese è diventato un profondo conoscitore di due razze, setter prima e bretone poi. Ha letto di tutto e di più come si conviene a coloro i quali hanno curiosità. E da anni, i suoi “amici” sono ai vertici mondiali. La prima soddisfazione risale al ’94. Un suo cane, un setter, a Bruxelles, conquista il campionato mondiale. Nello stesso anno, abbandona i setter per passare ai bretoni. “E’ un cane – sottolinea Lazzarini – che non mancherà mai più in una famiglia quando lo si conosce. Ha un carattere giocoso, generosissimo, tranquillo e sicuro con i bambini. E’ rustico e sul lavoro (a caccia) molto diligente”.
Dai primi anni ’90, Lazzarini ha sempre avuto cani al vertice. “Adesso, con Tito, ho il top dei top. Il mio campionissimo”. I suoi campioni hanno un allenatore, Turci. E sono custoditi in canili con tanto di zanzariera per proteggerli da una malattia portata dai pappatacei che porta fino alla morte.
Rara fino a pochi anni (causa cambiamento del clima?) sta diventando un problema. E la disinteressata passione di Lazzarini si vede anche dal fatto che le cucciolate, con poche eccezioni, vengono regalate agli amici.