Cara Piazza, questa mia per il mio no alla strada nel Conca.
Un no, all’ipotesi della variante alla Strada Statale che dovrebbe passare nei pressi del fiume Conca e tagliare in due le frazioni di Belvedere e Canadà, per ricongiungersi davanti alla frazione Casacce con la circonvallazione di Cattolica.
Sono ben consapevole che la variante sia indispensabile per la viabilità del territorio, tuttavia questo non autorizza gli enti preposti a realizzare un progetto senza tenere conto dell’impatto ambientale e dell’inquinamento atmosferico.
E’ risaputo che la percentuale più alta dell’inquinamento atmosferico è dovuta al traffico su strada, ben il 46,4% contro il 32 dell’industria e il 2,7% degli impianti di riscaldamento.
Questo inquinamento, dunque, è un problema particolarmente avvertito nei pressi delle principali arterie viarie, come la Nazionale, che oltre al traffico delle auto sopporta anche il traffico di mezzi pesanti. Quindi non è possibile pensare che la nuova ipotesi debba passare fra tre frazioni del comune di Misano, quando il buon senso suggerirebbe di seguire il logico tracciato in complanare con l’attuale Autostrada fino al casello di San Giovanni, in quanto opera di minor impatto ambientale e paesaggistico.
La realizzazione della variante alla SS16 fino a S. Giovanni è economicamente più accettabile perché potrebbe sfruttare il cantiere per la costruzione della terza corsia della A14.
Non concordo con l’ipotesi di ridurre le quattro corsie a due in quanto è risaputo che le ultime non risultano adeguate già da oggi al volume del traffico esistente, quindi dopo trent’anni di attesa si andrebbe a realizzare un progetto già vecchio.
La Provincia, l’ente preposto alla viabilità e alla mobilità sovracomunale, ha dimostrato dei ritardi storici, per poi produrre un progetto che di sovracomunale non ha niente ma che viene lasciato in gestione ai comuni e non comprende il territorio come tale ma già frazionato.
Nel vecchio Prg (Piano regolatore generale) il tracciato era previsto parallelo all’autostraada fino al casello di San Giovanni. Seguendo una logica anche di funzionalità mentre ora il Ptcp (Piano territoriale coordinamento provinciale) non lo prevede più, perché?
Se questo è il modo di gestire le infrastrutture mi chiedo quale sia esattamente il ruolo della Provincia.
Katia Coccia
Presidente del consiglio comunale di Misano