“Ha rischiato di finire tra le eliche del peschereccio”
– 18 settembre 1991, esattamente 16 anni fa, alcuni pescatori della marineria di Cattolica furono protagonisti di un brutto episodio. Lo raccontiamo.
“Buttavo le reti in mare per lavarle, prima di rientrare in porto, quando mi sono sentito imprigionare un piede e subito dopo sono volato fuori bordo”. Scampato il pericolo, racconta così la sua disavventura il cattolichino Marco Righetti, imbarcato sul ‘Calatafimi’.
E’ accaduto l’altra mattina a sette otto miglia dalla costa e solo il tempestivo intervento del comandante Mario Del Prete ha evitato che il socio, scaraventato in mare, finisse tra le eliche dello scafo. Infatti ha bloccato subito le macchine. Il brusco arresto della barca però ha fatto finire la rete tra le pale dell’elica. E ha trascinato con sè in acqua il 26enne Marco Righetti, che per circa 90 minuti si è trovato prigioniero in una specie di sacca. “Ho dovuto resistere per tutto quel tempo al freddo – ricorda Righetti – respiravo aria mista ad acqua quando lo scafo, mosso dalle onde, mi trascinava sotto. Cercavo di stare aggrappato a una cima lanciatami da Mario, ma la stanchezza mi stava togliendo le ultime energie”.
Ma la solidarietà marinara è scattata immediatamente quando dal ‘Calatafimi’ è partito l’Sos. Tutti i pescherecci di Cattolica hanno fatto rotta sul luogo dell’incidente. Marco respira di sollievo quando li vede spuntare.
Li riconosce tutti: il ‘Gabbiano’, lo ‘Storione’, il ‘Pozzi’ e via via gli altri. Qualcuno si lancia in acqua, lo sostiene e gli dà ossigeno con un respiratore. Ma a toglierlo definitivamente dai guai è Fabio Marcaccini, esperto sommozzatore e comandante della ‘Nuova Minerva’. Si tuffa sotto le eliche e trancia le maglie rinforzate d’acciaio avvinghiate alla sua caviglia. Ora è a casa sua Marco Righetti, dopo il nulla osta dei sanitari. Se l’è cavata con qualche ammaccatura e una buona dose di fifa.