– Spesso la differenza tra una casa fatta essenzialmente di mattoni uniti da calce ed una casa bella sta proprio nella difficoltà di pensarla. E di vederla, oltre che per la semplice unione degli elementi di cui è costituita (un muro ET un pavimento ET una tenda da esterno ET l’antenna satellitare) anche per la convivenza di tutti questi elementi, in modo che sinergicamente uniti tra loro, possano e riescano a creare un’atmosfera, un ambiente, una sensazione?
Ad esempio, a molti sarà capitato di gironzolare per un paesino toscano, o per le stradine di Capri, o per i vialetti di Corfù, o ancora tra i canali di Venezia. Od in alcune zone della vecchia Romagna. Non mi viene difficile di farvi notare come l’ambiente che vi circondava non solo fosse, e sia, molto gradevole, ma anche armonicamente legato al luogo. Ed ogni cosa è bella proprio perché messa lì, in quel posto, insieme alle altre. Senza tutti quegli elementi, nonché l’armonia, la gradevolezza, il ritmo, la continuità, ?la bellezza non sarebbero state le stesse. Insomma, capiamoci: immaginate un luogo irreale, composto da un canale veneziano il cui ponte si collega inspiegabilmente ad una casetta bianca sicula, e accanto ad essa vi si trovi una casetta giallo-limone tipo “Capri”. Il tutto circondato da un ambiente collinare, coltivato a vigneto. E con i colori dell’autunno. Un mix terribile ed arcigno, no? Eppure, tutte queste singole cose, il ponte di Venezia, il paesaggio toscano, sono belli di per sé. Son belli da soli, ma in terrificante contrasto tra di loro.
Seppur questa esagerazione possa risultare banale o insulsa, è necessario arrivare al limite per capire dove fermarsi. In tal modo sono riuscito a spiegare come, in molti casi, le nostre case sono un casuale assemblaggio di oggetti o elementi architettonici; tali oggetti sono perloppiù inutili e, anche se belli di per sé e magari molto costosi, creano o rischiano di creare la sola confusione architettonica.
Se si vuole, rimediare al problema è abbastanza semplice quando parliamo di oggetti o di arredamento. Ma ahimé è piu’ grave se riguarda elementi architettonici. E’ più grave non solo perché per correggere errori edili è spesso difficile e comunque costoso (e magari costringono a rimendi che rischiano solo di rovinare la casa ancora di più) ma grave soprattutto perché molte schifezze bastava evitarle, solamente mettendoci un poco più di buon senso e impegno in sede di progetto.
Per rendere una casa più bella si cerca allora di camuffarla con gazebo, rivestimenti in pietra, con colori vistosi “alla moda”, con false gronde barocche fuori epoca, o con giardini accattivanti. Ciò è quanto capita tutti i giorni nell’edilizia, in cui l’edificio non è tanto pensato, quanto prodotto. Pensare un edificio che sia veramente bello e seriamente funzionale è molto difficile, e magari può essere costoso. O almeno lo può essere apparentemente.
L’edilizia è spesso sbrigativa, è più economica. Da ritorni economici più veloci per chi la vende.
Per contro l’architettura che è degna di questo nome, non necessariamente è sinonimo di elevati costi, è piu’ difficile sia da pensare che da produrre. Una finestra può essere un buco di una scatola, ma può essere qualcosa di più.
Può essere parte di una pura funzione, di una senzazione, di una coreografia. Può essere anche tutte queste cose insieme.
Purtroppo o per fortuna l’architettura non è alla portata di tutti, e spesso peccando di presunzione molte delle abitazioni che si vedono in giro sono semplice edilizia camuffata da architettura o che presume di esserlo.
Il ripiego con rivestimenti o colori shock è una maschera che dura pochi anni. L’edificio “prodotto” perde il suo limitato architettonico molto velocemente, un edificio “pensato” ha un valore aggiunto che nel tempo ne crea il suo valore stesso. Una bella casa è bella sempre, e una casa banale è solo una casa? e lo è per sempre.
di Ediliberto Rinaldi
Ingegnere lombardo, amico di Misano Adriatico.
Da anni, è ospite dell’albergo “Adria”