– “Mantenere viva la tradizione e restaurare la chiesolina dell’Agina”, ingentilita dalla forza della storia e da un elegante campanile a vela con campanella. Così Quelli della Festa dell’Agina raccontano il proprio lavoro. L’antichissima festa, appuntamento fisso il Lunedì di Pasqua, è tornata viva e attraente grazie ad un gruppo composto da una dozzina di misanesi, che hanno la capacità di coinvolgere altre centinaia di concittadini. Dice Pierangelo: “Iniziamo a lavorare due mesi prima dell’evento. Andiamo a cercare i premi per la pesca; vi aderiscono tutti i commercianti di Misano Mare e moltissimi dell’entroterra. Per infilare il cartiglio con i numeri nell’anello di pasta si lavora 3-4 giorni. Poi, ci vediamo tre sabati per allestire l’area attorno alla chiesina”. Grazie al sole, grazie al lavoro, quest’anno sono saliti sul poggio dell’Agina in tantissimi. Il cibo, come i premi, coinvolge tanti misanesi. Tre albergatori, Armando Casadei, Anna Casadei e Romana Tamburini hanno preparato delle pietanze. La pescheria Mattioli ha regalato i “garagoli”, che sono stati cucinati dalla signora Cecchini. Aldina Vanni ha cucinato il gratè. L’impianto elettrico è stato supervisionato da Orlando Bernardi. Particolare sensibilità da Signorini Farmaceutici, Oliviero, Marco Muccioli e Tamburini Moto. Tutto questo contribuisce a creare la comunità, il sentirsi partecipi dello stesso futuro. Insieme e col sorriso la vita è più leggera.