EDUCAZIONE E ECONOMIA
– Fare incontrare ai giovani prestigiosi personaggi per attingere sugerimenti e futuro alle loro personali esperienze. Sotto il titolo “Verso la società della conoscenza’, l’assessorato provinciale alla Scuola e Università ha portato nelle scuole del Riminese 5 importanti protagonisti: Umberto Paolucci (presidente di Microsoft Europa e presidente dell’Enit, l’Ente italiano per il turismo), Vito Di Bari (esperto di innovazione e professore alla Bocconi e Politecnico di Milano), Fabrizio Valletti (gesuita a Napoli), Salvatore Rossi (direttore cel Centro Studi della Banca d’Italia). Quest’ultimo sarà a Rimini il 13 aprile, 9.30-13, nella sala del Consiglio provinciale. Data da definire con Anna Serafini, senatrice.
“Quando la tecnologia è in letargo va pianificato l’allineamento con lo sviluppo economico. Un sistema formativo efficace doveva dare un’occhiata alla telefonia mobile negli anni ’80, dato che la tecnologia risale al 1947. La prima rete è della Motorola ed è del ’73. Le altre tappe sono nel ’90, quando c’erano un milione di cellulari; oggi nel mondo sono un miliardo e mezzo gli apparecchi. Se si orienta la formazione rispetto alla tecnologia presente si è tagliati fuori perché il fenomeno si è già esaurito.
Insomma, si è già in ritardo. Invece, bisogna agire nel momento della pausa tecnologica; quando c’è l’invenzione, ma non il suo utilizzo commerciale”. E’ la sintesi della conferenza che Vito Di Bari, prestigioso docente di Progettazione dell’innovazione tecnologica al Politecnico e Bocconi di Milano, ha tenuto nell’aula magna del Liceo Einstein di Rimini il 23 febbraio. E’ considerato un vero e proprio guru a livello mondiale; tra i primi tre.
Piacevole, divertente, linguaggio elegante, ha tenuto legato alle sedie circa 150 studenti e decine di insegnanti in rappresentanza oltre che dell’Einstein, del Serpieri e del Leonardo da Vinci (l’Iti). L’appuntamento si inseriva nel ciclo di conferenze dal titolo “Verso la società della conoscenza”, organizzate dall’assessorato alla Scuola e Università, Formazione, Lavoro della Provincia di Rimini.
Affabulatore il professor Di Bari, 15 anni all’estero come professore e come funzionario dell’Unesco. Ha sottolineato che il momento esatto in cui i giovani si formano l’idea del proprio futuro è tra i 15 e i 19 anni, quello delle scuole superiori. Ed è in questa fase che dovrebbe avvenire il lavoro con le capacità occupazionali del sistema paese. Ed è in questi anni che hanno investito forte i cinesi, gli indiani e gli americani. Ma più che il cosa, Di Bari ha messo ha fuoco come tutto questo deve avvenire.
Ha argomentato: “Il sistema educativo si deve sintonizzare con la formazione tecnologica, l’innovazione, la ricerca. Queste sono il triangolo delle Bermude dello sviluppo. Perché per evolvere ci vuole la conoscenza ed è attorno alla formazione che risiede la capacità di essere competitivi come nazione. E i punti su cui la scuola dovrebbe soffermarsi sono cinque: microcomputer, nanotecnologie, connessione totale, ipergeografia e applicazioni biometriche”.
Dopo la brillante dissertazione, il dibattito è stato animato dai ragazzi, dai professori e da Giuseppe Prosperi, il preside del Serpieri. “Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo – commenta Maurizio Taormina, assessore provinciale alla Scuola -: stimolare intellettualmente i ragazzi. Insomma, abbiamo messo a dimora una pianticella che dovrebbe dare i frutti tra qualche anno”.