L’ottimismo dei presidenti: Cecchini, Baldelli, Giovannini, Rinaldis, Serra. E Ricci
Tutti d’accordo, la provincia di Rimini offre un rapporto qualità/prezzo unico. La bontà del territorio
Turismo, si invertirà il lento declino?
– La rondine che fa primavera del turismo italiano ha un nome e un cognome: Umberto Paolucci, presidente di Microsoft Europa. Originario di Cattolica, da alcuni mesi è stato chiamato alla guida dell’Enit (Ente nazionale del turismo), quello che dovrebbe fare promozione all’estero e che finora lo ha fatto senza mezzi e in modo svagato. Un nome forte, che vuole lavorare con la passione della serietà non meno che il piglio del divertimento. E un’altra notizia che alza gli orizzonti alla primavera della nostra rondine è il danaro a disposizione dell’Enit. Nel 2007 è stato raddoppiato; passato da 25 a 50 milioni di euro (contro i 150 di Francia e Spagna, però).
Il turismo nostrano parte dal 2006, anno in cui si è arrestato il lento declino. Se il primo sguardo su un settore economico è mettere a fuoco i più e i meno, così si presenta il mondo turistico della provincia di Rimini. Con il balneare che vale sempre meno e al quale sta dando una robusta mano il congressuale, la Fiera di Rimini. Ai due vanno aggiunti i parchi tematici, che attirano e allungano la stagione. Ma è un declino lento, oppure la svolta di controtendenza? Sarà la storia a dirlo. Insomma, il tempo è galantuomo, come recita un vecchio detto popolare.
I presidenti delle associazioni albergatori sono tutti d’accordo: il ritorno sia dei numeri, sia delle sensazioni, fa sperare in una stagione del rilancio. Ma andiamo con ordine.
Giovannini – Riccione
Marco Giovannini, presidente dell’associazione di Riccione. Argomenta: “Se le condizioni ambientali resteranno favorevoli, partendo dal mare senza mucillagini, il 2007 sarà molto positivo. Abbiamo molte richieste anticipate, ci sarà il ritorno delle famiglie, come si è già visto a Pasqua e negli altri week end. Inoltre, si hanno segnali positivi anche sugli stranieri. Il lavoro di promozione iniziato 3-4 anni fa, sta dando lievi segnali. I voli da tutt’Europa ci danno molte possibilità. Si pensava che l’Italia bastasse a se stessa, che non c’era bisogno della promozione; invece oggi si è ricominciato a promuovere. Ma fare una riflessione sulla stagione da maggio a settembre è riduttivo. Approfittando anche del cambiamento climatico, la stagione la si può allungare agli 8, 9 mesi. Se si va a fare un week end in Spagna, Londra, si può venire anche a Rimini. E ogni comparto turistico, balneare, fieristico, shopping, enogastronomico, deve ragionare in questo modo. Pensare che un tedesco possa prendere un aereo per venire da noi soltanto da metà maggio è davvero riduttivo”.
Serra – Gabicce
Angelo Serra, presidente a Gabicce Mare. Dice: “La prossima stagione si presenta bene, con indizi più che positivi. A livello personale le prenotazioni sono del 7-8 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; i miei colleghi gabiccesi affermano che è meglio. Il nostro appeal è dovuto al fatto che le nostre spiagge, a differenza di molti posti, sono sicure e tranquille. Poi, c’è la bontà della nostra vacanza: il trattamento, la cultura, i castelli, la gastronomia. Cose che non si trovano altrove. A Gabicce c’è anche una buona fase di riqualificazione, anche se non abbastanza. Capisco i colleghi, se non si allunga la stagione è difficile mettere in campo forti investimenti. Quest’anno noi abbiamo cambiato anche il tipo di promozione. Continuare a fare le fiere come gli anni addietro non ha molto senso, a meno che non siano di notevoli grandezze. Quest’anno ci siamo concentrati con le e-mail e serate a tema. Ad esempio a Bruxelles abbiamo incontrato una cinquantina di tour operator in un ristorante. Abbiamo presentato Gabicce Mare e l’entroterra. Gradara li ha lasciati di stucco. Mentre a Verona abbiamo avuto un meeting con le pubbliche amministrazioni per il turismo sociale”.
Cecchini, Cattolica
Maurizio Cecchini, presidente a Cattolica: “Ci sono segnali di ripresa che si stanno consolidando da 3-4 anni. Soprattutto dal mercato italiano, con in testa le famiglie. C’è anche un recupero dalla Germania, grazie al rilancio dell’aeroporto, sostenuto dagli albergatori con Riviera di Rimini Promotion. I voli dalla Germania rispetto all’anno scorso sono triplicati. A Cattolica ad esempio sta funzionando il pacchetto col Parco Navi e stiamo anche mettendo in piedi un’offerta simile con il Riviera Golf di San Giovanni. Il nostro problema è cercare una soluzione ai mesi di maggio e settembre; al momento da un punto di vista turistico non riusciamo a costruire ancora qualcosa. E questa credo che sia la nostra scommessa da vincere; dobbiamo lavorare e insistere. In questo momento la nostra provincia sta vivendo un riflusso positivo; il turista si è reso conto che le mode poi non sono così interessanti. Va anche rimarcato che la qualità del Riminese, legata ai nostri prezzi, difficilmente si riesce a trovare altrove. La nostra organizzazione e la bontà della nostra offerta soprattutto per le famiglie sono da primato. L’euro può averci penalizzato, però anche altri mercati sono diventati cari. Si veda la Spagna. Sono appena tornato da Barcellona e non si può proprio definire a buon mercato, anche se loro possono vantare una situazione fiscale più favorevole”.
Massimo Ricci, insieme al fratello, ha tre alberghi e un residence a Cattolica, con i suoi figli che vogliono continuare a fare gli albergatori. Argomenta, con la sua solita verve: “La nostra forza prima è il prezzo. E poi siamo il luogo ideale per le famiglie. Credo che stiamo tornando di moda e all’estero perché amiamo il nostro lavoro. Sappiamo ascoltare e render protagonista il cliente. E il calore che si trasmette diventa la fonte del nostro revival. Poi c’è un altro elemento, gli albergatori hanno davanti due strade: andare avanti con professionalità e le giuste attenzioni, oppure vendere. Siamo ancora in tanti, ma giungono bei segnali. E in tanti puntano sulla prima opzione”.
Rinaldis, Rimini
Patrizia Rinaldis, presidente degli albergatori di Rimini: “La primavera è stata contrassegnata da molta affluenza. Il dato più oggettivo è rappresentato dalle conferme dei fedeli, dal numero di telefonate delle informazioni, da più e nuovi voli dall’estero. Ad esempio, dalla Germania, i collegamenti da 4 sono diventati 13. C’è moltissimo fermento dalla Russia. Invece, per quel che riguarda il nazionale abbiamo qualche dato in meno. Ma forse perché gli italiani prenotano all’ultimo momento la vacanza balneare, mentre gli appuntamenti (Wellness, Notte rosa, Moto Gp) lo fanno con largo anticipo. La nostra è una località che attira molto grazie all’elevato rapporto tra la qualità e il prezzo. I nostri alberghi hanno prezzi che si potevano pagare una dozzina d’anni fa in Liguria, ma con meno attenzioni. La Sicilia va bene, ma due giorni valgono la nostra settimana quanto a costi. La nostra poi è una vacanza di mare che offre un territorio ricco di opportunità. E’ vero che è impossibile continuare a fare le nozze coi fichi secchi e che le tariffe degli alberghi vanno adeguate al mercato. E su tale versante sono molto più bravi di noi i ristoratori. I 2.400 alberghi della provincia si fanno una robusta concorrenza”.
Baldelli, Misano
Iliana Baldelli, presidente degli albergatori di Misano: “Si prevede una buona stagione. Il segnale positivo è il ritorno dei tedeschi. Misano si pone subito dopo Rimini per la vendita dei biglietti low cost dalla Germania. Noi albergatori vendiamo i biglietti, andato e ritorno, a 125 euro; e li abbiamo iniziato a promuovere già dallo scorso Natale. Prima, molti tedeschi avevano rinunciato a scendere da noi in auto. E la difficoltà di raggiungerci è una delle nostre debolezze competitive. Un altro segnale importante è giunto dal ponte del Primo Maggio; chi era aperto, ha lavorato bene. Gli italiani hanno cambiato le abitudini; amano i fine settimana ed è difficile trovare chi soggiorna dieci giorni filati”.
Giovannini, Riccione: “Il 2007 si preannuncia positivo. Ma bisogna alzare la stagione agli 8-9 mesi”
Baldelli, Misano: “Siamo secondi soltanto a Rimini per la vendita dei voli dalla Germania. Si prevede un buon 2007”
Serra, Gabicce: “Prenotazioni più 7-8 per cento. Grazie alla nostra sicurezza e alle nostre attenzioni al cliente. Cambiato la promozione”
Cecchini, Cattolica: “C’è un recupero dalla Germania, grazie alla triplicazione dei voli. Da sfruttare con idee maggio e settembre”
Patrizia Rinaldis, Rimini: “La nostra forza è l’alto rapporto tra la qualità e il prezzo. Due giorni in Sicilia, significa una settimana da noi”
L’INCHIESTA – PUNTO DI DEBOLEZZA
“Gli affitti uccidono il turismo”
– “Gli affitti uccidono il turismo”. Il luogo comune è diventato una certezza suffragato dai numeri. Uno dei punti di debolezza dell’offerta turistica provinciale sono la decadenza delle strutture e gli alti prezzi. Seppur con ottime eccezioni, la decadenza è accentuata dal fenomeno della struttura in affitto. Chi la concede non è portato ad investire; chi la riceve naturalmente è disincentivato a farlo. A Rimini su 1.142 alberghi, ben 658 sono in affitto. Contro una media regionale del 35 per cento, con una media nazionale del 30 per cento. Il fenomeno è diventato talmente negativo che gli operatori hanno lanciato l’allarme. Giuseppe Chicchi, già sindaco di Rimini, deputato, ha presentato un progetto di legge per incentivare a vendere e ad acquistare le strutture.
NUMERI
Spesa media per settori
Per il balneare 68 euro a testa
– Il turismo più ricco è legato alla cultura; quello più povero invece appartiene ai laghi.
Ecco qual è la spesa media settore per settore.
Balneare: 68 euro
Montagna: 85
Laghi: 73
Culturale: 106
Enogastronomico: 143
TURISMO- PUNTI DI DEBOLEZZA
Grigi e prezzi troppo alti
Così la stampa specializzata estera vede l’Italia
– Senza sorriso, prezzi troppo alti e servizi igienici da lasciar perdere. Così la stampa specializzata mondiale mette a fuoco le debolezze dell’offerta turistica italiana. Insomma, offriamo un turismo grigio, salato e inadeguato. Tale “rapporto”, sui cui si dovrebbe meditare insieme (associazioni e politica), lo si deve al Gist (Gruppo italiano stampa turistica). I giornalisti stranieri di buon grado si sono sottoposti al questionario.
E’ venuto anche fuori che non è vero che i mezzi di comunicazione mondiali non raccontino l’Italia. Siamo al 29%, contro il 23 della Spagna e il19 della Francia. Però l’80 per cento della stampa straniera annota che l’Italia fa una promozione appena sufficiente. Inoltre, non sappiamo comunicare in tempo; ben disorganizzati, arriviamo troppo tardi rispetto alle programmazioni editoriali. Altro lamento, non c’è corrispondenza tra quello che si paga rispetto a quanto si riceve. Tutte critiche costruttive che andrebbero pagate a peso d’oro e sulle quali, rimboccarsi le maniche e lavorare.
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