TEATRO E FEDE
– Il 6 aprile scorso si è tenuta nella suggestiva cornice della chiesa dei frati, la rappresentazione teatrale de “La Passione” del grande poeta Mario Luzi. Le voci recitanti sono state quelle di Michela Castelletti, Gloria Bellini e Raffaele Bersani.
Le musiche sono state eseguite dal coro “Dulcis memoria” della parrocchia di Ponte Tavollo – Gabicce Mare, diretto da Federico Raffaelli, voci soliste: Federica Livi, Valentina Tenti. Chiesa piena di persone che hanno seguito con partecipata emozione la rappresentazione.
Abbiamo chiesto a Raffaele Bersani quali sono state le motivazioni della scelta di rappresentare proprio “La Passione” di Mario Luzi.
“Le ragioni partono da lontano – dice Bersani -quando bambino seguivo i riti del Venerdì Santo, poi da adulto mi sono “incontrato” con un libro “Passione di Cristo passione del mondo” di Leonardo Boff che mi ha stimolato ad approfondire ulteriormente questa tematica. Ho letto quindi “La Passione” di David Maria Turoldo, “Il Gesù” di Giovanni Rossi, “La Via Crucis” di Paul Claudel, e altri ancora. Poi un altro ‘incontro’ “La Passione” di Mario Luzi e ho capito che avevo trovato quel che cercavo: un testo con Lui unico protagonista, Lui che parla, un monologo rivolto al Padre, in cui si dibattono la natura umana e il divino compresenti nella sua tribolazione. Per dirla con Mario Luzi “Gesù nella sua tribolazione della Via Crucis confida al padre la sua angoscia e i suoi pensieri dibattuti tra il divino e l’umano, la sua afflizione e la sua soprannaturale certezza”.
Consultandomi poi con mia moglie, mia complice , abbiamo deciso di rappresentarlo convinti che anche per chi non crede a nulla, la passione di Cristo sia un immagine, un esempio di valore immenso.