– Durante una fredda notte di luna piena, una piccolissima creatura quadrupede scalpitava nervosamente nel grembo della madre per andare incontro alla luce.
La sua prematura ed impaziente voglia di nascere, purtroppo ebbe luogo nelle ore più tarde della notte, mentre il suo custode riposava. Il mattino seguente attirato da un flebile vagito, l’amico degli animali, Angelo Bravi, intravide con stupore un tremante batuffolo bianco e marrone riverso sul pavimento della stalla.
Mamma capra, visibilmente scossa e sconvolta, ripetutamente, annusava e riscaldava la fragile bestiola. Infreddolita, con il suo alito accostando con le zampe anteriori la paglia e il fieno intorno a quell’esile corpicino che stava quasi per arrendersi. Angelo si affrettò a soccorrere, la piccola nascitura avvolgendola, con amorevole cura in un vecchio maglione di lana. Poco dopo, la portò nella sua vicina abitazione per consultarsi con la moglie Gabriella. La prima cosa da farsi era creare in gran fretta una qualsiasi fonte di calore, un cuscino elettrico e una scatola di cartone risultò esser il primo giusto rimedio.
I preziosi consigli del veterinario, un biberon, il latte di mamma capra e l’assistenza continua della famiglia bravi, diedero i primi speranzosi risultati.
Dopo 10 giorni di cure artificiali, la capretta iniziò a reggersi sulle proprie zampe, manifestando l’intenzione di voler uscire dalla stretta prigione di cartone.
Qualche giorno dopo, quando la primavera sbocciò, l’animaletto venne invitato a sgambettare sui verdi parti della Valconca, sotto gli occhi stupiti della madre e dei suoi benefattori, che gli ridonarono il bene più prezioso. Quella capretta nata sotto il chiarore notturno della luna, la chiamarono istintivamente Luna (L’amore Umano Nasce Adottando… la vita).
Emilio Cavalli