– Sapienza o stoltezza? Dopo le ultime vicende e battute su libera Chiesa in libero Stato, dopo le discussioni e le polemiche su libertà e democrazia, su laicismo e clericalismo sono giunta ad una triste, ma forse scontata constatazione: ognuno tira l’acqua al suo mulino e non si esce dal gorgo della paura e del pregiudizio.
Non sono riuscita a sapere e conoscere bene le motivazioni che hanno spinto 67 docenti e diversi studenti (quanti?) della Università la Sapienza di Roma, a rifiutare l’incontro con Papa Benedetto XVI in occasione dell’apertura dell’anno accademico. Sui giornali ed alla televisione è stato solo messo in risalto il rifiuto, ma non bene le motivazioni dello stesso: gli interessati sono stati intervistati solo a “botta fresca” e per poco, poi il nulla o? quasi. Al di là di questa pessima informazione fornitaci dai media, penso sia comunque criticabile la scelta del boicottaggio.
Primo: la scienza e la cultura (non siamo nel ‘600) dovrebbero cercare un confronto serio e costruttivo con la religione , stando ben attenti a non confondere religione con fede. Secondo: proprio perché partito l’invito (almeno così pare) dal rettore della stessa Università, perché dire di no? Si doveva semmai discutere e dibattere prima la suddetta scelta, ma?.ma mi ha fatto più male nella vicenda l’invito del cardinale Ruini a “correre” tutti in piazza per sostenere il pontefice, far vedere che la Chiesa è per la democrazia, per la libertà, per la concordia (ci mancherebbe altro!!!!).
Non pensiamo che ancora una volta la Chiesa è stata strumentalizzata in nome della religione dal potere temporale-politico?
Non vediamo che ancora una volta la Chiesa si è prestata al gioco di un braccio di ferro stolto e insensato?
Non abbiamo ancora una volta perso quella funzione profetica che la Chiesa deve avere per leggere il proprio tempo?
Non ci rendiamo conto che ancora una volta la Chiesa si arrende alle provocazioni del momento per paura di mostrarsi perdente?
Ancora una volta noi cristiani facciamo la fine di Pietro quando rinnega Gesù dicendo che non lo conosce e non ha niente a che fare con Lui. Rinneghiamo la nostra divina matrice: noi siamo Suoi testimoni (martiri), anche a costo di essere rifiutati e impopolari. E’ molto rischioso accettare e adottare metodi e stili in uso nel mondo, perché Lui non è del mondo, ma è PER tutto il mondo.
Perché quindi non andare ugualmente all’incontro a La Sapienza, cercando il dialogo e chiarimenti proprio con coloro che non lo volevano?
La forza della Chiesa è proprio nella follia della debolezza e non nelle manifestazioni di piazza, è nel ricercare sempre il dialogo e l’incontro, non nel ritrarsi sdegnoso davanti al diniego, è nel sapersi fare mite ed umile di cuore non altezzosa e superba.
Penso che questa “sapienza” ci voleva per andare incontro a La Sapienza di Roma.
di Magda Gaetani