L’INTERVISTA
– Claudio Battazza, 47 anni, residente a Morciano dall’84, sindaco di Montefiore dal ’90 al 2004, parla delle prospettive della Valconca per il prossimo anno, quando si terranno le elezioni amministrative in 8 comuni.
Come valuta il risultato in Valconca del Pd?
“Nel complesso un buon risultato. Siamo cresciuti in tutti i comuni, fatta eccezione per Gemmano, aumentando i consensi rispetto al 2006 di oltre il 5% al Senato e in misura minore anche alla Camera. Viceversa il Pdl, nel complesso, i voti li ha diminuiti. A questo però va aggiunto che la Lega ha fatto il vero risultato, raddoppiando i consensi. Nel complesso quindi, le forze di centrodestra sono maggioranza in molti comuni”.
Che cosa si aspetta dalle prossime amministrative?
“Tutt’altro che una batosta. Storicamente a livello nazionale la maggior parte dei comuni sono sempre stati di centrodestra, se si escludono Montegridolfo, San Clemente, Saludecio, ma a livello locale spesso e volentieri le cose sono andate diversamente, grazie alle proposte, alle idee e agli uomini che abbiamo sempre saputo mettere in campo. Anzi, con la nascita del Pd riusciremo ad essere ancora più incisivi e sono convinto che potremmo arrivare ad amministrare tutti i comuni della Valconca”
Ci crede davvero?
“È certamente realizzabile se si metteranno in campo le giuste proposte che i cittadini si aspettano e che il territorio ha bisogno. Occorre però che il Pd riesca ad essere veramente innovativo e compiendo scelte di unità in tutta la Valconca, senza quelle divisioni che spesso ci sono state tra i comuni negli anni passati su questioni strategiche”.
Per entrare nel concreto?
“Per prima cosa ascoltare. Questo significa che il Pd metterà in cantiere un periodo di sincero ascolto di tutti i gruppi organizzati, non solo del volontariato, delle società sportive e delle associazioni ricreative, ma di tutti quei piccoli gruppi che possono esistere nel nostro territorio. Dalle loro richieste, proposte, critiche, problematiche, partirà un secondo momento di riflessione sull’individuazione di alcuni punti fondamentali validi per tutta la Valconca, nell’ottica di un territorio da valorizzare nel suo complesso dal punto di vista ambientale, storico, culturale, turistico. Infine individuare 100 persone, che saranno gli amministratori, che abbiano una visione complessiva della nostra realtà, una visione che possa andare oltre la dimensione comunale. Se superiamo la fase in cui ogni Comune pensa per sé, diventeremo una realtà che si potrà rapportare con la Provincia e con la Regione in maniera diversa, riuscendo ad ottenere più finanziamenti senza dover ricorrere ad una urbanizzazione troppo invasiva”.
L’Unione della Valconca è un ente inutile?
“Dipende da quello che l’Unione riuscirà a mettere in campo come progettualità e idee. Di sicuro, basta con i tentennamenti, si decida una volta per tutte se si vuole stare o meno nell’Unione”.
Visto il suo passato da sindaco, un giudizio sull’amministrazione di Montefiore?
“Totalmente negativo rispetto alle aspettative dei montefioresi. Posso dire che l’immobilismo sarebbe stato apprezzato rispetto a quello che hanno fatto. Oltre ad aver almeno portato avanti i progetti già avviati e finanziati, si veda il restauro della Rocca Malatestiana, non hanno una visione sul lungo periodo del nostro paese. Il fatto di aver cancellato la fondazione per la gestione della rocca stessa, dimostra che la struttura sarà teatro di iniziative sporadiche e scollegate, legate all’improvvisazione. Si sbandieravano in campagna elettorale l’apertura di nuove attività, ed è successo il contrario. Meno male che non hanno rispettato il loro progetto di zona artigianale poco prima del borgo. Infine i lavori pubblici previsti per il 2008. si tratta di tante cifre irrisorie che serviranno alla minima manutenzione e non indicano un progetto complessivo per il futuro”.