– Il nuovo segretario del Pd di Misano, Roberto Bertozzi, è un divertito conoscitore del “paso doble” (passo doppio, una chiave del tango), cioè dal momento in cui inizi il cammino al momento in cui concretizzi passa del tempo. Ma per la mèta ci vuole umiltà, costanza e perseveranza.
Ha 34 anni e fa l’avvocato. Ha una caterva di passioni: troppe, afferma. Le principali: fa teatro dialettale con la compagnia di coetanei misanesi, “I giovne amarcord”, pratica il canto lirico (fatto anche un’opera di Mozart, “Apollo e Giacinto”). Gioca a calcetto con un gruppo di amici in quel di Morciano. Insieme ad un amico si è iscritto ad un corso di tango a Riccione per almeno due ragioni: conoscere gente nuova e per il piacere della danza. Ed è qui che ha incontrato la morosa.
Fino allo scorso agosto non ha mai fatto politica.
Perché si è avvicinato alla politica?
“Mi interessa il progetto in generale del Partito democratico, nel senso di coinvolgere giovani e donne. Ho iniziato lo scorso agosto, quando si preparavano le primarie per il 14 ottobre; occasione per far partecipare persone della cosiddetta società civile. Dopo qualche riunione mi hanno indicato come coordinatore del Comitato. Credo che il Pd non sia solo il rinnovamento della classe dirigente, ma anche un modo nuovo di fare politica e dare le risposte ai problemi che tutti conosciamo e che poi sono sempre quelli”.
Quali sono i problemi di cui parla?
“Sono gli stessi sia a livello locale, sia a livello nazionale: il fisco, la scuola, l’ambiente. Al fatto che diverse famiglie non riescono ad arrivare a fine mese. Sono tutte argomentazioni alle quali vogliamo dare delle risposte. A livello locale c’è la questione della Statale 16, nonché dell’ambiente. E su questo ci si ricollega alla questione rifiuti, che mi stanno a cuore”.
Qual è il difetto della politica?
“Manca di informazione. Nel senso che la politica degli ultimi tempi non è stata vicino alla gente. Su informare, su come risolvere il problema ed essere onesti nel dire che non si può e che forse in futuro si potrà. Credo che la politica nell’affromtare i problemi debba partire dalla credibilità e dalla chiarezza; insomma: più coerenza e più onestà. Dire che si abbassano le tasse è facile. Ma ci vuole l’onestà di dire che non è possibile perché manca la copertura economica”.
Tra i politici in circolazione e quelli del passato, chi la ispira?
“L’attuale segretario del Pd, Walter Veltroni; condivido la sua impostazione. A livello locale il segretario provinciale Andrea Gnassi che ho conosciuto durante le primarie. Mi è piaciuta la sua parola chiave: rompere gli schemi”.
Come sarà la sua segreteria?
“Mi affiancano due vice, Nadia Moroncelli e Giuseppe Piccioni. Non è una scelta di equilibrio, perché ultimi segretari dei Ds e della Margherita. Poi ci saranno i segretari dei tre circoli, Nicola Semprini (Misano), Gianfranco Caldari (Villaggio-Scacciano), Siliquini (Cella-Misano Monte), il sindaco affinché possa fungere da collante tra amministarzione e partito. Oltre a loro ci saranno altri 14 membri eletti dall’assemblea dei circoli; la metà saranno donne e giovani”.
Avesse il potere di risolvere tre problemi della sua città , da dove iniziare?
“Sinceramente non ho ancora deciso che cosa fare. Credo che la mia non sia una carica ma un servizio. Nel partito si deciderà insieme in relazione alla politica comunale. Resta fermo il fatto che il Pd sarà vicino all’amministrazione comunale nelle decisioni che dovrà prendere per il bene del cittadino. Quindi, nessuna decisione fino a quando la segreteria non si sarà insediata. Un ruolo fondamentale sarà quello dell’assemblea comunale, che potrà prendere decisioni importanti a livello locale. Le decisioni non saranno mie, ma condivise dagli organi decisionali. Se necessario, si possono concludere con delle votazioni. La segreteria sarà divisa in gruppi di lavoro: ambiente, turismo, cultura, sport”.