– La mostra forlivese dal titolo: “Guido Cagnacci protagonista del Seicento tra Caravaggio e Reni”, in programma ai Musei San Domenico dal 22 gennaio al 22 giugno e che porterà in Romagna migliaia visitatori, è lo spunto per portare in primo piano tre opere giovanili del prestigioso pittore santarcangiolese: due si trovano a Saludecio ed una nella chiesa di San Rocco a Montegridolfo. Saludecio conserva ben due opere del prestigioso pittore. Anche Vittorio Sgarbi, nelle sue visite riminesi, salì in Valconca e per essere più vicino ad una delle tele esposte, utilizzò un “ponte”.
Le opere saludecesi si trovano nella chiesa parrocchiale intitolata a San Biagio e lo storico d’arte Pier Giorgio Pasini le ha definite “vigorose”. Sono dipinti giovanili e forse eseguiti perché l’artista aveva dei parenti nella zona di Montefiore.
Una reca San Sisto e la dipinse nel 1627 per una chiesa che si trovava tra Saludecio e Mondaino.
“Tutto il dipinto rivela un forte e moderno impegno di indagine naturalistica indirizzata alla rivelazione di un’umanità nobile, appassionata, sinceramente religiosa”.
E’ molto probabile che il dipinto colpì i responsabili della compagnia del Santissimo Sacramento di Saludecio, fino a commissionargli altri lavori. Portò a termine solo la Processione del Santissimo Sacramento; il giovane artista venne distolto dal richiamo di una fanciulla patrizia riminese. Dopo il tentativo di un impossibile matrimonio, ed una fuga con lei fallita, inseguito dagli sbirri vescovili, fu costretto ad abbandonare il Riminese.
Pasini così racconta il dipinto: “(…) si tratta di un dipinto stupendo, concepito in un arco di esperienze moderne come quello da cui è nato San Sisto; tuttavia è maggiormente impostato sulla dialettica della luce e dell’ombra, e maggiormente interessato all’indagine della realtà naturale. Colpiscono la forza e la trasparenza del chiaroscuro, l’attenzione acuta alla qualità del colore e di spessore dei tessuti, il modo di dipingere denso, franco, attento…”.
A Montegridolfo, chiesa di San Rocco, proprio di fronte all’ingresso del borgo, si trova “La Madonna con il bambino e i Santi Sebastiano, Rocco e Giacinto”.
Tra i capolavori del Museo d’Arte di Vienna, uno dei maggiori al mondo, c’è un’opera di Guido Cagnacci, artista nato a Santarcangelo nel 1601 e morto proprio a Vienna, alla corte imperiale, nel 1681.