– Lorenzo Cagnoni parla in maniera pacata e precisa. Senza fretta e cambiando il tono raramente, e mai in maniera repentina.
Forse non è un caso, essendo (con merito) alla guida di un colosso, Rimini Fiera Spa, che in un mare ricco di difficoltà come quello, appunto, fieristico, tiene la rotta con grande determinazione. E che di fatto rappresenta un volano, forse il principale, dello sviluppo del territorio riminese (ad esempio col nuovo palacongressi) e di quella logica di sistema che, non solo nelle fiere, sta contraddistinguendo sempre più la Regione Emilia Romagna.
Temi che Cagnoni ha illustrato nella conferenza stampa di fine anno che RiminiFiera Spa ha tenuto il 18 dicembre scorso, con le consuete pacatezza e precisione (ovvio?) nonostante abbia esordito dicendo che “sono finite le rendite di posizione, anche nel mercato fieristico”. Per cui, nonostante i suoi conti siano ottimi, anche la fiera di Rimini deve prepararsi a competere. E duramente.
L’anno passato
Il presidente ha definito il 2007 un anno “straordinario” dal punto di vista sia delle manifestazioni sia del fatturato. La Fiera chiude con un preconsuntivo di 50,7 milioni di euro di ricavi (più 5 per cento sui 48,3 del 2005 anno di comparazione utile per la presenza delle stesse manifestazioni biennali).
Il margine operativo lordo registra 16,2 milioni di euro attestandosi sull’ottima performance del 2005 (16,6 milioni) “nonostante la perdita del Festival del Fitness”. Per ciò che concerne il gruppo, il consolidato porta ad un preconsuntivo di 80,9 milioni di euro (più 10,2 per cento sul 2005) con un margine operativo lordo di 18,7 milioni.
Nel 2007, RiminiFiera spa, ha registrato 10.540 espositori, 1.458.758 visitatori e 1.097.976 metri quadrati venduti.
Il 2007 è stato l’anno della prima edizione di “Globe Travel Exhibition in Rome”, fiera internazionale del turismo e di due importanti operazioni: la joint venture con PadovaFiere per il lancio della manifestazione Spazio e l’acquisizione della società Exico. Guardando all’estero, sono arrivati Sia Guest Dubai ed Ecomondo Russia. Sul fronte incoming, infine, sono stati organizzati 1.231 incontri d’affari coinvolgendo 415 aziende italiane e 173 buyers stranieri provenienti da 29 diversi paesi.
L’anno che verrà
Ma le grandi prospettive del presidente Cagnoni sono per il 2008. Torneranno due grandi manifestazioni biennali: Sib (la mostra internazionale delle tecnologie per eventi), dal 5 all’8 aprile; e Tecnargilla, dal 30 al 4 ottobre. Senza contare poi il Disma, la fiera degli strumenti musicali “che ha cercato fortuna a Milano- si è tolto un sassolino Cagnoni-, ma che potrebbe tornare in grande stile a Rimini”. E ancora, arriveranno Oro Giallo, il salone internazionale dell’olio extravergine d’oliva, Ber, la prima fiera europea dedicata al bowling; Sistema Concrete, un congresso con esposizione incentrato sulla filiera del calcestruzzo; Spazio il salone italiano del mobile in joint venture con PadovaFiere; Gem World, il salone delle pietre preziose patrocinato da Assogemme; Cam Preview, la mostra anteprima degli articoli per la casa e gli ambienti. Sul fronte internazionale, RiminiFiera sta lavorando per aggiudicarsi la gestione del distretto fieristico di Belgrado, e sono in vista collaborazioni con Las Vegas per il Sigep e con Sochi, per le olimpiadi invernali del 2014.
Conti: per il 2008 la previsione dei ricavi per la capogruppo è di 66,2 milioni di euro con un aumento del fatturato sul 2006 (anno di raffronto utile) del 5,1 per cento. Il gruppo, invece, prevede un fatturato di 96 milioni di euro (più 12 per cento) ed un margine operativo lordo di 24 milioni.
Certo, anche nel 2008, non ha nascosto il presidente “la competizione sarà sempre più dura. C’è Milano, e vi sono altri che hanno fatto venir meno le rendite di posizione. Abbiamo subito, subiamo, e subiremo concorrenza, ma siamo anche pronti a sferrare i nostri colpi”.
A fianco di Bologna.
Il 2008, ha detto Cagnoni, potrebbe (dovrebbe?) essere anche l’anno dell’alleanza con Bologna, per creare così “l’ossatura del sistema fieristico regionale”. In gennaio si studieranno i documenti e Cagnoni spera di chiudere per maggio, anche se dal capoluogo regionale paiono più prudenti.
Il palazzo dei congressi
Cagnoni ha messo le mani avanti: “Il cantiere sta procedendo in punta di piedi per dare meno fastidio possibile alla città”. Perciò “non sarà facile rispettare i tempi”. Ma quando il palace ci sarà.
RiminiFiera si candida già per attivare una politica di sinergie gestionali per aggredire i mercati, ma anche per il futuro auditorium, che del palacongressi sarà la ciliegina sulla torta. E se i risultati saranno paragonabili?
di Francesco Pagnini