LA STORIA
di Silvio Di Giovanni
Rievocazione storica lo scorso 21 settembre a villa Mussolini. Gualandi è stato tra i maggiori cuochi italiani del secolo scorso
– Nella splendida cornice del tratto di lungomare pedonale nel centro di Riccione e nel giardino della Villa ex Mussolini, sotto una confortevole tensostruttura, la sera del 21 settembre si è svolta una simpatica rievocazione di una cena di 64 anni fa il cui personaggio della serata è stato l’eccezionale anziano cuoco ottantottenne Renato Gualandi, una delle stellle dellla cucina italiana degli ultimi 50 anni.
E’ un simpaticissimo bolognese dallo sguardo arguto e con l’idioma della sua città che, quando parla, riempie la bocca di tutte quelle inflessioni più marcate della lingua emiliana più piena, con una vivida esposizione, completa di una eccezionale memoria.
Era allora un ventiquattrenne cuoco presso la famiglia Fabbri, albergatori di Riccione, che nell’Hotel Vienna allestì un pranzo, la sera del 22 settembre 1944, incaricato dal Generale Alexander, capo dell’VIII armata dell’esercito alleato, nel giorno che aveva completato la liberazione di Rimini dai tedeschi e dai fascisti, festeggiando così quella pesante battaglia.
Alla cena di ieri sera era presente, tra i tanti, anche il sindaco di Riccione Daniele Imola, che è intervenuto illustrando brevemente la storia di quei tempi e ringraziando, oltre il festeggiato, Gabriele Fabbri, figlio dei coniugi Gino e consorte, signora Vittoria, datori di lavoro del simpatico Renato Gualandi.
Una suggestiva banda musicale di quattro distinti componenti, (una tromba, un clarino, un sousafono ed un banjo), vestiti con completo e cappello di paglia di Firenze come gli anni ’40, ha allietato la serata con le musiche e le canzoni di quel tempo risvegliando tanti sopiti ricordi, giacché le vecchie canzoni hanno sovente il pregio di rinverdire alcuni particolari momenti della nostra vita vissuta.
La particolarità della serata è stata arricchita poi dalla presenza rievocativa di cinque distinti signori di mezza età, in funzione di figuranti, che nel portamento, nei gesti e nel vestiario che avevano addosso, impersonavano i quattro generali alleati: Alexander, Montgomery, Mac Millian, Leese ed il quinto, con il classico copricapo tipo “elmetto coloniale”, impersonava il capo del governo inglese Winston Churchill.
I camerieri erano vestiti come i militari canadesi (con il basco pendente da una parte come usavano portarlo quei giovani) e servivano ai tavoli con il comportamento tipico dei soldati.
Direttore ed animatore della festosa cena, Cesare Trevisani che, tra una portata e l’altra, interpellava l’arguto Renato e lo faceva disquisire, con il piatto in mano, sugli ingredienti particolari del cibo e sul ricordo di come aveva fatto a confezionarlo 64 anni fa, tenuto conto della particolarità di quei tempi.
Tra gli altri ricordi e le curiosità, il vegliardo Renato, nell’illustrare la seconda portata, si è con orgoglio attribuito l’invenzione degli spaghetti alla carbonara, utilizzando gli ingredienti della cambusa americana, uova in polvere, pancetta. Il sindaco, in onore dell’eccezionale cuoco e del particolare della insolita rievocazione, ha promesso solennemente che fra un anno e così per ciascun anno futuro alla ricorrenza di questa data, farà ripetere la festa rammemorativa con l’invito al piacevolissimo Renato Gualandi per ogni anno a venire, con la speranza e l’augurio che siano tanti.