ECONOMIA
di Domenico Chiericozzi
– Incremento della raccolta diretta, leggero calo di quella indiretta, quasi il sette per cento in più di prestiti erogati alla clientela, utile netto in crescita di un milione di euro e dividendo che cresce del dieci per cento passando da passando da 0,50 a 0,55 euro per azione. Sono questi alcuni dei principali dati emersi dal consiglio d’amministrazione di Banca Carim Cassa di Risparmio di Rimini SpA dopo aver esaminato il progetto di bilancio relativo all’esercizio 2007 che dovrà essere approvato il prossimo 29 aprile dall’assemblea degli azionisti.
Quelli illustrati dal presidente Giuliano Ioni, al suo primo appuntamento per il resoconto annuale, dal direttore generale Alberto Martini e dal vice-direttore Claudio Grossi, sono i numeri di una banca che mantiene in perfetta forma il suo conto economico e il controllo del territorio grazie alle sue 110 filiali ed i 773 dipendenti.
Allo stesso tempo confermano come le difficoltà dell’economia reale, dei mercati finanziari, della concorrenza e della gestione imprenditoriale dell’azienda, ci siano anche tre le spesse mura delle banche. Lo dimostrano alcuni dati tra cui le minusvalenze che la Banca ha avuto nel 2007 nell’attività di negoziazione e copertura dei titoli, il rallentamento della crescita della raccolta globale, il calo del rapporto impieghi-raccolta e la netta flessione del margine operativo lordo.
Tuttavia i numeri sono quelli di una Banca che ha avuto negli anni la straordinaria capacità di affrontare la sfida dell’autonomia e della crescita. Nel 2002, acquistando 29 sportelli da Capitalia (attualmente nel Gruppo UniCredit), Banca Carim passò in un solo colpo da 64 a 93 sportelli. Nonostante la complessità dello scenario, la sensazione è che Banca Carim mantenga stabile il “controllo” del 30% della provincia di Rimini (i dati ufficiali ci saranno a luglio) salvaguardando storia, tradizione ma anche utili e patrimonio. Dal 2000 ad oggi escluso l’utile di esercizio, la ricchezza della Banca è passata da 240 a 377 miliardi di euro. Insieme ai numeri ci sono anche le persone. Nel 1992 Banca Carim aveva 41 filiali e 510 dipendenti. Attualmente le insegne della Banca sono 110 ed il personale tocca le 733 unità di cui 100 giovani recentemente assunti e destinati, con ogni probabilità, ad una lunga carriera interna in stile Carim.
I principali dati di bilancio e la relativa variazione rispetto al 2006.
L’utile netto riferito al 31 dicembre 2007 si attesta a 20,19 milioni di euro (contro i 19,09 del 2006), con un incremento percentuale del 5,75%. La raccolta globale è stata nel 2007 di 5,65 miliardi di euro (+4,98% ), la raccolta diretta pari a 3,25 miliardi di euro (+11,11%.). Raccolta indiretta, a causa delle quotazioni di mercato, è stata di 2,4 miliardi di euro (-2,30%). Gli impieghi sono stati invece 2,8 miliardi (+6,69%) con un rapporto sofferenze- impieghi (1,04) che conferma l’elevata qualità dell’attivo della Banca che chiude il 2007 con un patrimonio, al netto dell’utile dell’esercizio, pari a 377,20 milioni di euro, in crescita del 3,57% rispetto ai 364,19 milioni di euro del 31/12/2006.
Il centosettantasettesimo esercizio di Banca Carim (dal 2005 redatto in conformità con i principi contabili internazionali IAS/IFRS), mostra un calo del rapporto impieghi-raccolta; mentre nel 2005 ogni cento euro di raccolta la Banca ne erogava 96,4 nel 2006 ne ha assegnati 92,7 e nel 2007 l’indice è sceso a 88,9. I dati evidenziano inoltre che il Margine operativo lordo (Mol), un indicatore che misura la redditività dell’impresa nella sua attività tipica, risulta nel 2007 pari a 54,77 mentre nel 2006 era di 67,6 quindi risulta in calo di quasi il 19 per cento. Escludendo i dividendi già percepiti nel 2006, la flessione sarebbe del 7,58%. Il margine di intermediazione, dato dalla somma del margine di interesse, delle commissioni nette complessive e del risultato netto dell’attività di negoziazione e copertura, scende dell’8,75%, a 124,16 milioni di euro rispetto i 136,06 del 2006. Tuttavia, lo stesso indice, escludendo i dividendi percepiti nel 2006, avrebbe una diminuzione del 2,77%.
Il risultato netto dell’attività di negoziazione e copertura dei titoli a fine 2007 è stato pari a meno 4,91 milioni di euro rispetto ai più 12,24 milioni del 31/12/2006. Ben 9,83 milioni di euro di minusvalenze sono da attribuirsi ad alcuni titoli obbligazionari principalmente statunitensi che specifica la Banca sono indicizzati, emessi in euro e non collegati ad operazioni “subprime” ma che tuttavia hanno risentito del clima di sfiducia sul mercato americano.
Infine i dati di Gruppo. Banca Carim detiene il 70% di Corit Spa ed il 100% del Credito Industriale Sammarinese (Ciss). A livello di Gruppo, l’utile netto consolidato al 31/12/2007 è pari a 27,30 milioni (+11,29%) mentre il patrimonio, al netto dell’utile d’esercizio, si posiziona a 393,50 milioni di euro (+4,93%).
Turismo, il 12% del Pil
– Daniel John Winteler è il presidente di Federturismo-Confindustria. Afferma in una intervista al quotidiano “Sole-24Ore”: “Serve un interlocutore unico per la promozione e gli investimenti, il quadro è troppo frammentato. Dobbiamo essere presenti in campo internazionale con un progetto forte. Dobbiamo essere consapevoli ufficialmente che il turismo genera il 12% del Pil e che è un settore che ha delle potenzialità di crescita enormi. E l’Italia finora ha raccolto tutto sommato poco rispetto a quello che si potrebbe fare. Sono troppo gli interlocutori, migliaia, e ciò crea confusione. Le risorse ci sono ma sono spese male. Il Portale Italia.it è stata una brutta pagina. Francamente non ho mai capito uno stanziamento da 45 milioni per un portale. Si è fatto un progetto faraonico e alla fine ci siamo ritrovati nulla. Rispetto alla sfida competitiva l’Italia parte svantaggiata. Occorre un grande sforzo comune tra imprese, Governo e Regioni. La frammentazione non giova a nessuno. Si disperdono risorse e il Paese non fa il necessario salto di qualità”.
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