– Ogni tanto ci beccavamo senza motivo per scherzo o per lavoro, poi una volta usciti dalla ditta nella quale lavoravamo lo chiamavo al telefonino e gli chiedevo: “Ti sei arrabbiato?”. “Valà patàca, come posso arrabbiarmi con te?”.
Lo richiamavo e gli dicevo guarda che ieri sera hanno visto la Rosina al ‘Bollicine’, adesso sei arrabbiato?”. E lui: “Sai non te lo volevo dire ma la Tiziana l’hanno vista al ‘Mon Amour’. Ti va bene o sei arrabbiato?”. Si lavorava così! Sorridendo e giocando, come i bambini.
Ricordo che tanti anni fa dovevo fare un pagamento e non avevo soldi; gli chiesi se poteva aiutarmi. Forse un milione. Disse: “Non lo so! Devo chiedere alla Rosina; la sera me li portò a casa.
Caro Francesco, amico mio, abbiamo lavorato più di trent’anni nella stessa ditta, quanti sogni su quei vecchi camion, per migliorare la nostra vita, quanto fumo respirato.
Fatica e lavoro, di giorno di notte, con qualsiasi tempo su e giù per quelle strade come Peppone e Don Camillo. Poi ad un certo punto della vita quando pensi di avercela fatta, ti accorgi che la fatica è stata tanta e quella vita ancora così giovane non ti ha dato più tempo per realizzare i tuoi sogni. Credo che quando si nasce, Dio dia in dotazione ad ognuno di noi una valigia che è diversa: per ognuno di noi.
A qualcuno dà una valigia piena di soldi e sono tanti soldi da spendere in ogni cosa. Però e c’è un però ti dà solo quelli. Puoi sbizzarrirti a spenderli tutti questi soldi che non hanno odore. Puoi comprarti macchine, l’illusione degli affetti. Puoi spenderli in immagini false costruite a pagamento per te. Solo perché il dolore di avere soldi è fine a se stesso. Come potresti nascondere il dolore di non avere niente di autentico? E’ un dolore immenso non avere valore e quel dolore lo nasconderai solo con quello che ti ha dato il tuo dio.
Ci sono persone invece che non hanno altro che il senso di colpa per non essersi comportati bene e se lo portano dietro tutta la vita e senza trasgredire a una regola imposta: sacra, santa. La morale e la dignità e questa non la puoi comprare. C’è solo libertà, la dignità e il dolore è vero, autentico. Anche una piccola carezza di tua moglie, un fiore dato da tua figlia ti commuoveva; il saluto di un amico ti commuoveva e queste gioie sanno mandare avanti altre persone che hanno ricevuto valigie come la tua.
Caro Francesco, tu stai riportando a Dio quella valigia che ti ha dato alla partenza per questa breve vita terrena e ti accoglierà nel Regno dei Cieli, perché ne sei stato un uomo degno e hai trasmesso valori autentici. Non è un addio, ma un arrivederci lassù, dove un giorno spero di rincontrarti.
Ciao Francesco, vola in alto, sempre più in alto. Lassù dove qualcuno ti sta aspettando.