LA CULTURA
– Claudio Casalboni, insieme alla moglie, sono genitori fortunati e di una certa bravura. Due figlie di talento, Manuela e Micaela, dai mestieri insoliti e di belle aspettative. La seconda fa teatro impegnato.
Manuela invece sta tentando la prestigiosa non meno che impervia carriera accademica. Sposata, un figlio di un anno, abita a Ferrara e sta seguendo un dottorato di ricerca in germanistica all’Università di Pisa. Grazie al sostegno dell’ateneo ha pubblicato il libro “L’Acheronte ha sommerso l’Olimpo. Il mito in Gottfried Benn” (Pendragon, 188 pagine, euro 16). Ci si chiede quale “funzione ha il mito” nell’uomo di oggi. Diciasette pagine di densa bibliografia, la pubblicazione si trova anche nella biblioteca di Misano.
Al lavoro della giovane misanese ha attinto a piene mani uno studioso fiorentino di peso, Marco Meli, nel suo “Olimpo dell’apparenza. La ricerca del pensiero di Nietzsche nell’opera di Gottfried Benn” (2006, Ets, Pisa).
Tra le cose importanti finora fatte dalla studiosa anche la partecipazione come relatrice ad un convegno internazionale a Lecce; i cui atti sono stati pubblicati col titolo “Nietzsche. Edizioni e interpretazioni” (2007, Ets, Pisa). Sul palco colleghi di rango come Carlo Gentili, Marco Brusotti, Karl Pestalozzi, Johann Figal.
Il suo excursus scolastico è tutto in casa: Liceo linguistico alla San Pellegrino, laurea in lingue all’Università di Urbino (il tedesco come prima lingua e l’inglese come seconda). Il suo innamoramento con la Germania sfocia con l’Erasmus, la denominazione del programma di scambio di studenti universitari partorita dall’Unione europea. E’ ospite dell’Università di Friburgo, una delle più importanti della Germania. E a Friburgo, per via di una biblioteca da perdere la testa, torna spesso per i gli studi.
Manuela Casalboni ha messo sotto la sua lente di ingrandimento prima il discusso filosofo, ora sta lavorando sullo scrittore Kafka, un ebreo ceco di cultura tedesca. Come hobby la lettura, il teatro, il cinema, la sua grande passione è la letteratura tedesca: “complessa, filosofica, profonda”.
Dopo il dottorato se non riuscirà a concretizzare il suo sogno, l’Università, spera di lavorare in una casa editrice. Dice: ‘Purtroppo in Italia manca la meritocrazia, da una parte; dall’altra, l’ambiente universitario è asettico, altro, cioè lontano dal mondo reale”.