LA LETTERA
– Il “conflitto d’interesse” a San Giovanni sembra funzionare ad intermittenza. Ora c’è, ora non c’è. E’ una cosa davvero strana, da cosa dipenderà?
Ma andiamo in ordine. Il conflitto di interesse viene inventato nella cittadina marignanese solo recentemente.
Qualche anno fa, tutti ci ricordiamo, si scatenò una crociata nei confronti di alcuni assessori per un presunto conflitto di interessi, non per fatti specifici, ma in generale tra la loro professione ed il ruolo che occupavano. Qualcuno fece notare che c’erano altri esempi nella storia amministrativa del comune, ad esempio di imprenditori. Niente da fare, così doveva essere adesso.
Dopo quasi due anni dalla loro nomina il sindaco ritenne che la professione esercitata dai suoi assessori improvvisamente non fosse più compatibile con il loro ruolo di amministratori.
Via i tecnici dalla giunta, vi ricordate? Imprenditori sì, ma tecnici no.
Qualcuno fece notare che nulla era cambiato nei fatti dal momento che era stata attribuita loro la delega. Niente da fare il conflitto doveva esserci per forza.
Ma a cosa era dovuto dunque quell’improvviso cambio di opinione? Vi erano fatti oggettivi intervenuti ex novo per cui la situazione dal momento dell’attribuzione della delega fosse mutata? No, non ve n’erano. Almeno in quel momento ancora non ce n’erano, quindi dobbiamo pensare forse ad un conflitto d’interesse in fieri, e quindi ad una azione preventiva rispetto a qualcosa che doveva ancora succedere. Se ci pensiamo oggi a parte la routine amministrativa di rilevante sta succedendo che si sono messe le mani, come si suol dire, con una roboante e frenetica attività al piano regolatore ed al famoso compartone. A pensarci bene, oggi a distanza di tempo e stemperate le polemiche, più che conflittuali l’aggettivo da attribuire a quegli assessori potrebbero essere competenti, rispetto al grosso dell’attività che si sta svolgendo in amministrazione adesso? Certo, ma sono pur sempre punti di vista si direbbe. Bene.
La prima considerazione che ne scaturisce è che a San Giovanni di Piano regolatore i tecnici non possono occuparsene ma gli imprenditori sì.
Quindi sostituiti gli assessori, con altri due meno conflittuali(?), dopo qualche tempo la giunta nomina a sorpresa e con molte perplessità da parte dei partiti di maggioranza, responsabile dell’area tecnica (Lavori pubblici, Urbanistica, Edilizia Privata) un noto professionista di Cattolica che invece il conflitto di interessi ce l’ha, ma non potenziale o in fieri, oggettivo e diffuso sul territorio marignanese. Tanto è che prima di accettare l’incarico deve frettolosamente sbarazzarsi di diversi incarichi in corso nel Comune.
Il conflitto di interessi si ritenne così scongiurato! Era scomparso.
La seconda considerazione che ne scaturisce è che a San Giovanni, il conflitto d’interesse non è dovuto a fatti oggettivi, ma dipende dalle persone.
Ma dopo pochi mesi il noto professionista, dopo un alterco con un consigliere di minoranza, si dimette dall’incarico. Nessuna spiegazione è stata fornita ai cittadini ma neppure alle forze politiche, neanche a quelle che sostengono la giunta. Mistero.
Ma anche un altro scenario cambia, passa di mano la proprietà del famoso “compartone”, la più grande area edificabile del territorio marignanese (170.000 metri quadrati di terreno). La proprietà passa ad una società che fa capo alla Cna. Il fatto è rilevante, vediamo perché. Uno degli assessori che ha sostituito quelli conflittuali occupa una posizione di rilievo all’interno della Cna.
Molti avevano già esternato forti perplessità già dal momento della sua nomina. Sia il segretario della Cna di Cattolica-San Giovanni che siede al tavolo della giunta marignanese per trattare l’esito della Piattaforma logistica territoriale da che parte si siede? Da quella dell’assessore o da quella degli imprenditori che rappresenta? Occorre spiegare a qualcuno che non capisce che proprio questo è il conflitto di interesse?
Tanto è che l’assessore si è dimesso da segretario. Scongiurato un’altra volta il conflitto d’interesse?
Proprio no visto, il dettaglio dei 170.000 mq edificabili del compartone, la sua posizione in giunta sembra essere un “tantino” conflittuale. Ma questo bisognerebbe spiegarlo al sindaco e alla giunta comunale.
Si diceva in apertura che a San Giovanni il conflitto d’interessi ora c’è, ora non c’è. Siamo forse nell’ora che non c’è?
Che cosa strana l’intermittenza.
Ma c’è un’altra cosa strana. Cna è l’associazione che raggruppa gli artigiani, la sede locale quelli cattolichini e marignanesi, e li assiste e li sostiene nella loro attività aziendale compreso nel reperimento delle aree per l’esercizio dell’attività aziendale. Chi legge i giornali ricorderà le frequenti lamentele sulla scarsità di aree produttive per i suoi artigiani. Non è il caso però di San Giovanni in quanto esiste ancora una previsione notevole di aree produttive.
La terza considerazione che ne scaturisce è che forse a San Giovanni è stata consigliata male, perché sul compartone non si costruiscono capannoni ma case.
Luca Tomasetti
(fino al 2006 assessore Ds a San Giovanni)