Questi hanno già stabilito chi deve essere eletto, basta guardare i primi nominativi delle liste.
Si votano i partiti, non le persone. Su queste garantiscono gli stessi partiti, ovvero le segreterie che si autoeleggono. Poi, ipocritamente, tutti danno la colpa a questa famigerata legge elettorale. Ma se la volontà era quella di fare entrare persone nuove in Parlamento, slegate dagli asfissianti apparati partitici, potevano benissimo farlo. Non l’hanno fatto. Ne prendiamo atto.
Nel gioco degli effetti speciali, soprattutto tra Berlusconi e Veltroni, dove quotidianamente vengono sparate promesse in quantità simili ai botti di San Silvestro, rimane fuori la questione morale. Ancora tante liste vedono la presenza di pregiudicati e indagati. “La corruzione in Italia brucia 50 miliardi l’anno – La diffusione degli illeciti penalizza il sistema economico” (Alto commissario anticorruzione). Il vero cancro italiano è la questione etica. Non si è voluto metterla al centro. Ne prendiamo atto.
L’Italia sta vivendo sempre di più una crisi totale: economica, morale e di credibilità. Si parla giustamente di declino. E questo avviene nonostante che nella stanza dei bottoni negli ultimi 15 anni si siano alternati governi di centrodestra e di centrosinistra. Allora ci si chiede: perché tutte le promesse che fate oggi non le avete realizzate quando governavate? Fate solo annunci e chiacchiere. Ne prendiamo atto.
Invece di parlare di voto utile, e di giocare a ping pong sulle responsabilità, provate a chiedervi come abbiamo fatto a trovarci in queste condizioni. Cara partitocrazia, chiediti chi c’è dietro al disastro della mondezza di Napoli, di Alitalia, della malavita organizzata che controlla almeno 4 regioni, dell’inefficienza della sanità e della macchina dello stato, del collasso della giustizia… Lo sapete, ci sono politici e scelte di partiti. Avete occupato tutto: ogni articolazione istituzionale, economica e sociale. Lo sapevamo. Ne prendiamo atto.
Il 13 e 14 aprile ci vorrebbe una massiccia diserzione dal voto. Ma sappiamo che la partitocrazia, dopo qualche giorno di lacrime di coccodrillo sulla crisi della partecipazione, userà il potere anche con i pochi voti che avrà raccolto. In questo duello tra i due grandi (Pdl e Pd), sostenuto volgarmente da tutti i media schierati con l’uno o con l’altro, dove si accusano di copiarsi i programmi (paradossale!) e sotto sotto fanno prove di inciucio (lo hanno già fatto con l’indulto!), forse, sarebbe meglio votare per i partiti più piccoli, almeno possono fare solo danni minori.
Il berlusconismo, come effetto di una società malata, in primo luogo nella sua espressione politica, ma non solo, ha vinto. Anche chi doveva battersi per una rivoluzione culturale con al centro la cultura della legalità e la questione morale, si è lasciato contaminare perché in nome del consenso è più facile assecondare i vizi del Paese che contrastarli. Ne prendiamo atto.
La cosa che appare evidente, cari politici-partiti, è che non siete più credibili. Siete solo una casta autoreferenziale che cerca di sopravvivere, di mantenere potere e privilegi. I maquillage e le operazioni di estetismo convincono solo quelli che vogliono essere convinti. Questi lo fanno per ragioni di acritica appartenenza o, ancora peggio, per tornaconto personale o di clientela. E’ vero che la società civile nel suo complesso, forse, non è migliore della sua classe politica. Ma in Italia quest’ultima ne incarna e ne esalta il lato peggiore.
Non siete più credibili. Prendetene atto.
Enzo Cecchini