– Elegante e sobria, mattoncini a vista e campanile a vela. Si trova sulla falesia a pochi metri dalla Strada Statale, in un silenzio profondo e non meno che magico. E’ la chiesolina dell’Agina, per centinaia di anni ha custodito un pregevole Cristo ligneo di scuola Riminese del Trecento. Dopo il restauro lo si può ammirare nella chiesa di Misano Mare.
Per centinaia di anni si è celebrata la sua festa, il Lunedì dell’Angelo, come tradizione vuole. Dimenticata col boom economico, da pochi anni è stata riportata agli antichi splendori da un gruppo di amici.
Quest’anno, l’appuntamento è il 24 marzo. La giornata: alle 8 messa; alle 10.45 messa, con distribuzione per tutti dell’uovo benedetto e della pagnotta pasquale. Alle 12, aprono gli stand gastronomici. Musica folk a partire dalle 14.30. Nel pomeriggio si esibiranno quelli de “E Fnil”, gruppo misanese che ripropone le danze della tradizione popolare. Altro momento religioso alle 18.
La Festa dell’Agina è preceduta la sera del Venerdì Santo dalla Via Crucis; la via è illuminata da suggestive torce.
La Festa dell’Agina rappresenta lo specchio della misanesità; della comunità legata alla durezza e generosità della civiltà contadina. Le donne preparano chili di strozzapreti; mentre una famiglia, di mestiere albergatori, preparano centinaia di porzioni di lasagne. Dietro i fornelli, un affiatato gruppi di amici lavora, si diverte e diverte. Famiglie intere si ritrovano sotto il tendone di fianco alla preziosa cappella: simbolo di riflessione che aiuta a ritrovarsi. Origine antichissima, dopo il terremoto di fine ‘700 fu ricostruita grazie alla generosità dei cavalieri dell’Ordine di Malta. Nella parete che guarda a monte, si può ammirare la croce greca che contraddistingue la potentissima affiliazione che ha le stesse prerogative di uno Stato sovrano.