AMBIENTE
Le principali azioni alla foce del Conca: creazione di percorsi pedonali (due collegamenti a basso impatto tra le due sponde) e ripristino pista ciclabile, creazione di verde pubblico, interventi di ingegneria idraulica, interventi a mare (prevista modifica delle scogliere) e progettazione di un parco marino
– La foce del Conca è una delle aree più degradate dei 150 chilometri di litorale della regione Emilia Romagna. Per riportarla alla natura la Regione Emilia Romagna ed i Comuni di Cattolica e Misano hanno messo sulla bilancia 1,8 milioni di euro. Non è che un primo stralcio. Il primo palo della rinaturalizzazione è stato piantato lo scorso 11 marzo, la mattina. Il sindaco di Misano, Antonio Magnani, ha salutato l’evento con una battuta rivolta al collega di Cattolica Pazzaglini: “Dai metti la mano sul palo che la martellata non fa male”.
Il pomeriggio invece all’acquario di Cattolica le Navi si è tenuto il convegno dal titolo “Foce del Conca: una risorsa naturale e turistica”. La sala era stipata come un uovo; piena in ogni posto, con tanti accosri in piedi. C’era rappresentata gran parte della città, sia politica, sia in rappresentanza delle categorie economiche. Qualche nome: Corrado Piva, il giovane Marco Tamanti, Bacchini e Gilberta Galli (Confesercenti), Armando Berlini, Maurizio Cecchini (presidente degli albergatori), Diego Olivieri (pubblicitario), Giuseppe Prioli (vice-sindaco), Antonio Cianciosi (consigliere comunale verde di Riccione), Galari, Nadia Moroncelli (già segretario dei Ds di Misano), Maura Tasini (assessore all’Ambiente di San Giovanni).
Grande ospite Lino Zanichelli, assessore regionale all’Ambiente. Ha chiuso il pomeriggio con queste parole: “La Gestione integrata delle zone costiere (Gizc) rappresenta la nuova visione, un nuovo rapporto tra sviluppo economico ed ambiente. La grande questione del territorio è la naturalità ed il suo recupero provocato da uno sviluppo accelerato. Nel nuovo millennio ci si chiede se occupare le ultime dune sull’Adriatico o fermare tutto. Ritengo che oggi le questioni sono legate alla qualità, con una sintesi tra la difesa delle risorse ambientali e sviluppo economico. Non appartengo alle categoria di chi crede alla decrescita felice, ma non si può neppure continuare a svilupparsi così. La qualità è il marchio con cui dobbiamo caratterizzarci”.
Cesarino Romani, assessore provinciale all’Ambiente, ha aperto il convegno. “Il progetto – ha argomentato – segna una tappa importante, da svolta sia per l’intervento, sia per gli attori. Puntare sulla natura significa assicurarsi un grande sviluppo di qualità di vita e di benessere economico. Non possiamo permetterci di aver paura di mandare il turista a fare il bagno. E finora i varchi a mare si sono sempre chiusi, ora si vanno ad aprire. E tutto questo è avvenuto facendo le cose insieme, con più enti (Regione, Provincia e i Comuni di Cattolica, Misano e San Giovanni in Marignano)”.
Pietro Pazzaglini, sindaco di Cattolica: “Dell’oasi sul Conca se ne parla da 30-40 anni. L’intervento è una cosa importante: 10 anni fa un sogno, oggi la realtà”.
Gli ha fatto eco Magnani, il collega di Misano: “Dal punto di vista turistico è un grande intervento. Diventa un corridoio con cui si unisce la costa, le due sponde del fiume e la costa con l’entroterra; infatti si giunge fino alla diga del Conca. Avrà un valore straordinario per vivere la natura, il tempo libero, se stessi”.
Oltre agli interventi delle istituzioni, ci sono stati quelli dei tecnici: Giuseppe Bortone (responsabile direzione ambiente difesa del suolo e della costa Regione Emilia Romagna), Attilio Rinaldi (presidente del Centro ricerche marine) e Mauro Vannoni (responsabile del Servizio tecnico dei bacini Conca e Marecchia).
Vannoni: “L’obiettivo è rinaturalizzare un’area di generale degrado. Di renderla fruibile, di migliorare il profilo (dall’esterno non si percepisce che è un fiume). Sono previste piste pedonali e ciclabili, verde, le demolizioni degli edifici, il collegamento delle due sponde con tecniche di basso impatto ambientale in due punti. Il tutto in l’integrazione con le due aree urbane vicine”.
Il primo stralcio, 252.000 euro parte dal lato di Cattolica. Dei complessivi 1,8 milioni di euro, 1,35 sono finanziamenti regionali, il restante 25 per cento a carico dei Comuni di Cattolica, Misano Adriatico e San Giovanni.
La rinaturalizzazione rientra in un progetto europeo con la Regione come regista. Si chiama Gizc (Gestione integrata delle zone costiere). Sul medio e lungo periodo, le azioni alla foce del Conca sono sei: creazione di percorsi pedonali e ripristino pista ciclabile, creazione di verde pubblico, interventi di ingegneria idraulica, interventi a mare (prevista modifica delle scogliere) e progettazione di un parco marino.