I SAPORI DELLA NOSTRA TRADIZIONE
di Stefano Piva : pivastefano@gmail.com
Per migliaia di anni l’uomo si è nutrito con ciò che trovava in natura, di conseguenza il suo organismo si è abituato a ricevere un determinato cibo in un determinato periodo ed in una certa quantità, il tutto era condizionato dal ciclo naturale delle stagioni. Naturalmente, per fare un esempio, nel 1700 non ci si alimentava come 3000 anni prima, ma la differenza in ogni caso è stata compatibile perché tutto sommato è mutata poco e gradualmente, dando l’opportunità all’apparato digerente e a tutto l’organismo di adattarsi al cambiamento. L’uomo essendo onnivoro è stato facilitato nella selezione naturale, potendo consumare e traendo nutrimento indifferentemente dalla carne come dal pesce oltre che dalla frutta, verdura, cereali, legumi ecc?
Negli ultimi cinquanta anni nei paesi occidentali è avvenuta una vera rivoluzione nel campo dell’alimentazione, possiamo infatti disporre di qualsiasi tipo di alimento ed in qualsiasi quantità, per tutto l’arco dell’anno, ma siamo sicuri che ciò sia un bene? Non è più infatti la natura con i tempi delle stagioni a fornirci di che alimentarci, ma l’industria, i cui tempi sono calcolati sul profitto, ed i cui mezzi sempre più subdoli (pubblicità) specialmente nei confronti dei più deboli (bambini) ci condizionano ad acquistare varietà di cibi irreperibili se fossero rispettati i cicli naturali.
L’abuso della disponibilità di tutto, ed in qualsiasi quantità, unito alle tecniche intensive di produzione ha come conseguenza l’insorgere di intolleranze alimentari (valga come esempio la celiachia, malattia moderna ed in forte crescita) oltre al manifestarsi nei casi più gravi di patologie che quando vengono riconosciute hanno già procurato danni a volte irreversibili.
Parlando di stagionalità a venire in mente sono sicuramente frutta e verdura, le quali sono ricche di vitamine, sali minerali, e fibre, indispensabili al nostro organismo. Le qualità che possiedono le rendono insostituibili ed essenziali per la nostra dieta, contengono infatti un quantitativo limitato di calorie, garantendo allo stesso tempo un buon apporto di vitamine, sali minerali e fibre, oltre ad idratare l’organismo essendo ricche di acqua. Possiamo quindi affermare che aiutano a mantenere l’equilibrio salino, contrastano l’azione distruttiva dei radicali liberi e regolano la funzionalità dell’intestino oltre alla sua motilità.
Alcune volte la pigrizia, ma più spesso la mancanza di tempo per impegni di lavoro o altro, non ci consentono di cercare quei prodotti di stagione che si possono trovare da produttori locali, e la vita frenetica che conduciamo ci costringe a rivolgerci ai supermercati. In questo caso l’attenzione alle etichette, dove troviamo le informazioni sul prodotto, compresa la provenienza, ci permettono quasi sempre di scegliere prodotti provenienti dall’Italia e di stagione, evitiamo di acquistare quegli alimenti le cui etichette non descrivano in modo esauriente le caratteristiche dello stesso.
Se compito dell’ortolano è coltivare la terra, nostro compito è coltivare la nostra salute, possiamo farlo anche se è impossibile evitare tutti i trabocchetti che l’abuso del profitto ci tende, in ogni caso l’attenzione ed un impegno minimo sono di aiuto, la pratica con il tempo ci renderà consumatori più consapevoli e maturi. L’Italia ha una cultura alimentare che tutto il mondo ci invidia, non è un caso che il movimento slow food sia nato proprio da noi, impegnandoci tutti un poco possiamo evitare che tale cultura si perda, ma cosa più importante facciamo qualche cosa per conservare la nostra salute e quella dei nostri figli. Sempre più spesso si vedono bambini obesi, sicuramente per eccesso di alimentazione, ma più probabilmente per abitudini alimentari sbagliate (merendine, dolci, fast-food). Qualunque dietologo potrà confermarvi che un bambino obeso probabilmente sarà un adulto obeso. E’ molto importante anche variare il più possibile la nostra dieta, quindi ad esempio per ciò che riguarda la carne al di là delle preferenze è fondamentale consumare vitello ma anche maiale, pollo oltre al coniglio, la stessa cosa per tutti gli altri gruppi di alimenti come il pesce, le verdura, la frutta, i cereali ed i legumi. Un’altra buona abitudine è lavare accuratamente frutta e verdura, meglio ancora sarebbe immergerla per almeno mezzora (se è per più tempo è meglio) in un contenitore d’acqua, infatti per legge è obbligatorio che qualsiasi sostanza venga utilizzata nel processo di coltivazione o conservazione sia idrosolubile. Anche ciò che sbucceremo sarebbe utile mettere prima in ammollo, dato che la manipolazione nello sbucciare trasferisce eventuali sostanze nocive presenti dalla buccia alle mani e da queste di nuovo al frutto appena sbucciato.
Tabelle sulla stagionalità di frutta e verdura le si trova facilmente su internet, l’elenco sotto riportato, che riguarda il mese di luglio e agosto, ha il pregio di essere di facile consultazione, usatelo come promemoria quando vi recate al supermercato (La tabella si riferisce a prodotti di origine italiana)
LUGLIO Bietole, basilico, cipollotti, cetrioli, fagiolini, lattughino, melanzane, peperoni, pomodori da insalata, ravanelli, rucola, sedano verde, zucchine. Albicocche, cocomero, fragoline di bosco, lamponi, meloni, pesche, prugne.
AGOSTO Cipolle, fagioli, fagiolini, lattuga, melanzane, peperoni, pomodori, timo. Cocomero, fichi, melone, prugne, frutti di bosco.
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